Il servizio di sincronizzazione Mozilla Weave si appresta ad abbandonare i lab di Mozilla e, come preannunciato un paio di settimane fa, entrare a far parte delle funzionalità native di Firefox 4 col nome di Firefox Sync. Come rivelato in questo post da uno degli sviluppatori di Weave, Tony Chung, il cambio di nome avverrà in concomitanza col rilascio della release 1.3, che attualmente si trova nello stato di beta 5 .
L’imminente Firefox Sync 1.3 supporterà la sincronizzazione di un maggior numero di impostazioni del browser, inoltre promette di velocizzare i processi di comunicazione con il server e, grazie ad una nuova interfaccia, di rendere l’utilizzo del tool ancor più semplice e intuitivo.
Ma da qui all’integrazione con Firefox 4 ci sarà spazio per altre novità e migliorie: secondo Chung la prossima major release del browser di Mozilla conterrà il codice di Firefox sync 2.0. È probabile che per qualche tempo Mozilla continuerà a sviluppare Weave anche come add-on, a beneficio degli utenti che non migreranno immediatamente a Firefox 4, ma da un certo punto in poi la versione stand alone di questo tool verrà certamente abbandonata.
Va ricordato come Weave Sync faccia già parte di Firefox Mobile, e possa dunque essere utilizzato per sincronizzare un dispositivo mobile con un personal computer.
Web App Store
Sulla scia dell’appena annunciato Chrome Web Store di Google, anche Mozilla sembra accarezzare l’idea di un negozio virtuale attraverso cui distribuire e vendere web application.
In questo post del Mozilla Blog si spiega che tale store sarebbe concepito per accogliere solo le web application basate su tecnologie standard (HTML5, CSS, JavaScript ecc.), e dunque in grado di girare “su tutti i moderni browser”. Il processo di approvazione delle applicazioni dovrebbe basarsi su regole e linee guida aperte e trasparenti, e garantire che ciascun prodotto soddisfi certi requisiti relativi alla sicurezza, alla privacy e alla qualità.
Mozilla afferma che il suo app store si fonderebbe su un modello aperto, e come tale non vincolerebbe gli sviluppatori ad un linguaggio di programmazione o ad un SDK prestabiliti, né adotterebbe processi di revisione delle web application poco chiari o stabiliti arbitrariamente.
“Stiamo vagliando quanto un Open Web App Store potrebbe servire a garantire la salute e la vitalità a lungo termine di quell’eccezionale piattaforma aperta e accessibile per l’innovazione che è il Web” si legge nel post di Mozilla.
Alessandro Del Rosso