Un progetto volto a stimolare la creatività degli utenti. Trattasi di Chromeless , nuovo browser ad alto tasso di interattività sviluppato dai laboratori Mozilla . Secondo gli ideatori, il pregio della nuova creatura sarà la creazione di una piattaforma più flessibile di quella attuale, che permetta di avere un’interfaccia utente nuova impiegando le tecnologie standard del Web come HTML, CSS e JavaScript.
La nuova user interface (UI) non offre, semplicemente, l’armadio di vestiti con i quali addobbare il proprio browser, assegnandogli un certo stile o mood, ma si propone di inserire una struttura libera affinché ciascun utente possa costruire, ex novo , la propria interfaccia.
Il concetto che ha ispirato la nascita di Chromeless risiede nella volontà di dare più spazio alle competenze e allo spirito creativo degli utenti . Dai Mozilla Labs fanno notare che gli sviluppatori di Firefox sono stati capaci di mettere insieme XUL e XPCOM per creare un’interfaccia efficiente e interessante, sacrificando, però, i contributi che potevano provenire “dal basso”. “Cosa succederebbe se quelle parti del browser che sono motivo di maggior interesse per gli utenti fossero implementate secondo le tecnologie standard del Web come HTML, CSS e JavaScript?”. E ancora: “A quale strano tipo di esperimento assistereste se una nuova concezione di interfaccia utente fosse realizzata nello stesso tempo che ci vuole per scrivere una web page?”. Dalla risposta a queste domande discende lo sviluppo di Chromeless, progetto che, più che a un prodotto finito, mira alla creazione di una “cassetta degli attrezzi” utile a chiunque voglia costruire il proprio (realmente personalizzato) browser.
Il nuovo codice è ancora un work in progress . Attualmente esiste un primissimo prototipo capace di caricare una pagina HTML e creare una browser UI. Nei prossimi mesi saranno aggiunte specifiche API che renderanno più completo il prodotto. La sfida più grande, per il momento, è quella di integrare caratteristiche di sicurezza per mantenere i contenuti web in una sandbox ristretta. In ultimo, si procederà con la raccolta del materiale in un SDK accessibile dal quale poter cominciare la costruzione del proprio browser.
Cristina Sciannamblo