Era nato dalle ceneri di MP3.com , una delle piattaforme storiche nel vasto ecosistema del file sharing online. Frutto dell’attivissimo spirito imprenditoriale di Michael Robertson, MP3tunes.com offriva agli utenti la possibilità di archiviare e condividere musica in totale libertà, senza pagare un centesimo alle grandi major del disco.
Un azzardo che ha portato il servizio musicale nella rete legale del colosso EMI Music, accusato di violazione del copyright su larga scala. La società che controlla MP3tunes ha ora avviato il procedimento per dichiarare bancarotta, stretta nella morsa di un debito che oscilla tra 1 e 10 milioni di dollari .
“Quattro anni e mezzo di spese legali e non siamo nemmeno arrivati al processo – ha spiegato il founder di MP3tunes – Non abbiamo altra scelta, dichiarare bancarotta. È quello che stiamo facendo. Le grandi etichette avviano battaglie legali che durano anni, in modo da mandare in malora le piccole società come noi”.
Si ricorda il caso Veoh , il sito di video sharing finito nel mirino di Universal e dunque distrutto dai costi legali. Salvo poi registrare un’amarissima vittoria in aula a cose già andate in fumo. Non troppo a sorpresa, gli avvocati di EMI Music hanno sottolineato che la causa contro il servizio musicale continuerà.
Mauro Vecchio