Una chiusura silenziosa, ordinata dagli alti rappresentanti della Motion Picture Association of America (MPAA) nell’ormai infuocata lotta alla condivisione selvaggia dei contenuti. Dodici canali BitTorrent sono stati chiusi in terra statunitense, con la collaborazione del gruppo olandese antipirateria BREIN.
Gli indirizzi web sono però rimasti avvolti nell’ombra, celati agli utenti per volere della stessa MPAA. L’associazione a stelle e strisce vorrebbe in pratica evitare che gli utenti conoscano i nomi delle piattaforme bloccate per poi raggiungerle presso un diverso dominio.
I vertici di BREIN hanno dunque parlato di altri 39 siti chiusi in Olanda , aggiuntisi ad una già nutrita lista di spazi online bloccati per violazione massiva del copyright. Nessuno dei grandi protagonisti del torrentismo dovrebbe aver subito l’ultima offensiva dei signori internazionali del diritto d’autore.
Che torneranno invece alla carica in terra spagnola . Una versione rivisitata della cosiddetta legge Sinde è stata infatti presentata da una coalizione guidata dal partito socialista. La Spagna tornerà dunque a discutere di un disegno già bocciato in parlamento, sulla chiusura dei siti illeciti su ordine di un giudice.
Questa nuova versione della legge prevederà una maggiore tutela giudiziaria per i vari spazi online, con i giudici a dover firmare una specifica ordinanza per ottenere i dati identificativi di un gestore del P2P . C’è chi ha però sottolineato come la stessa legge continui a non affidare ai giudici il compito di decidere se un sito sia legittimo o meno.
Mauro Vecchio