Ci risiamo. L’industria dei contenuti statunitense è di nuovo sul piede di guerra nei confronti dei college colpevoli di non rispettare la legge sul copyright. Questa volta la Motion Picture Association of America (MPAA) ha deciso di seguire il comportamento dell’industria discografica e mettere sotto pressione le università statunitensi affinché pongano freno ai comportamenti illeciti praticati da molti studenti.
L’organizzazione dei produttori cinematografici invierà una lettera, a firma del consulente generale dell’associazione, Daniel M. Mandil, a tutti i dirigenti delle università a stelle e strisce per richiamare l’attenzione sulle disposizioni della legge anti-pirateria Higher Education Opportunity Act (HEOA) del 2008. Nella missiva è spiegato il motivo principale del ricorso al provvedimento legislativo. Si spiega: “La legge è stata approvata dopo la constatazione del fatto che più di 2,4 milioni di lavoratori in tutti gli Stati Uniti operano nell’industria dello spettacolo. Per questi lavoratori e per le loro famiglie, i furti online significano la negazione degli stipendi, perdita del lavoro, la riduzione delle agevolazioni sul pensionamento e sull’assicurazione sanitaria, e una minore capacità di offrire ai loro figli un’educazione elevata in università come le vostre”.
Le sanzioni dall’HEOA prevedono il rischio della perdita dei fondi federali per quelle scuole che non si impegneranno abbastanza nell’arginare il file sharing illegale condotto all’interno dei campus. “Inoltre – si continua nella lettera – il furto virtuale uccide le opportunità professionali e riduce le possibilità di lavoro per i laureati delle vostre università che intendano crearsi una carriera nei settori della creatività”.
Oltre agli ammonimenti, nella lettera vengono anche offerte soluzioni e condotte da assumere: bloccare gli studenti e gli impiegati che accedono a siti web considerati proibiti , censurare BitTorrent, indici e motori di ricerca come The Pirate Bay, Demonoid e isoHunt. Si dispensano consigli per conformarsi alla legge , tra i quali i link dei siti che offrono liste di fonti legali dalle quali attingere film e show televisivi.
Secondo Steven L. Worona, direttore delle politiche e dei programmi sui network di Educause, la nota di MPAA è una sintesi accurata e un buon promemoria sulle nuove norme in materia di pirateria digitale.
Per l’esperto di copyright e professore di cinema Peter DeCherney, la lettera rappresenta una svolta di MPAA nell’approccio rispetto all’atteggiamento duro e alle minacce passate. Un tentativo di convincere i college a conformarsi all’interpretazione dell’HEOA fornita nelle righe indirizzate ai rettori.
L’organizzazione degli studios ha anche annunciato la prossima collaborazione con Google allo scopo di combattere le “mele marce che infrangono il copyright”. BigG, da parte sua, ha recentemente dichiarato che eviterà di assumere comportamenti e relazioni “strettamente associate alla pirateria”.
Cristina Sciannamblo