Suscita attenzione il tentativo dei suoi creatori e licenziatari di dare nuovo smalto e nuova diffusione a MPEG-D, anche noto come MPEG Surround. C’è voluta infatti l’IFA di Monaco perché il Fraunhofer Institute tentasse il riavvio di una tecnologia promettente, grazie soprattutto a partnership con nomi come Dolby Labs e Philips.
MPEG Surround, come noto , è studiato per aggiungere dati spaziali ai formati di compressione audio tradizionali, dando la possibilità ai produttori di tecnologia di integrare un supporto ad hoc per ricreare un effetto surround senza nuocere all’audio stereo tradizionale. E ci sono stazioni di digital radio, come Rockantenne , che utilizzano MPEG-D per sparare un effetto surround 5.1 con un bitrate di poche decine di Kb.
La possibilità di “piazzare” MPEG Surround a condimento di codec notissimi come AAC o HE-AAC, intriga evidentemente anche produttori come Philips che sembrano intenzionati a preferirlo all’MP3 Surround che già circola da tempo perché offre, assicurano i suoi sostenitori, flessibilità assai superiore.
All’IFA i partner di MPEG Surround, in seguito alla standardizzazione finalizzata nei mesi scorsi, hanno annunciato un programma di licensing che consentirà ai produttori, e alle imprese di digital radio e televisione mobile, di adottare il nuovo Surround, e di realizzare hardware e software dedicato. Dolby Labs, tra i sostenitori di MPEG-D, è speranzosa.