Londra – Neil Stanley Higgs, inglese 39enne di Bristol che gestiva il sito Mr. Modchips specializzato nella vendita di modifiche per console, è stato riconosciuto colpevole dalla Corte di Sua Maestà – secondo caso mai registrato nelle cronache del Regno – nell’ambito della distribuzione di tecnologie illecite pensate per incitare la pirateria videoludica . Higgs ha cominciato a trafficare in modchip sin dal lontano 2002, e si stima che il suo giro di affari al 2006 ammontasse a 1 milione di sterline.
Nel gennaio dell’anno scorso ufficiali del Bristol City Council’s Trading Standards , imbeccati da indagini private condotte da Entertainment and Leisure Software Publishers Association ( ELSPA ), avevano perquisito le proprietà commerciali dei genitori di Higgs, sequestrando nove computer e migliaia di modchip della linea Executor per console Microsoft e Nintendo.
Nei computer sequestrati furono trovate ben 200mila email dalle quali gli inquirenti hanno desunto nuovi indizi sui fiorenti traffici dell’uomo, mail usate poi come prova davanti al giudice durante il processo. E la conseguente sentenza di condanna ci è andata giù pesante : Higgs è stato riconosciuto colpevole di 26 reati secondo la Sezione 296ZB della legislazione anti-modchip Copyright, Designs and Patents Act , tre reati per aver pubblicizzato, fornito e venduto i dispositivi in oggetto e 11 reati per il possesso dei chip Executor.
“Il caso di oggi stabilisce un importante precedente nella lotta contro la pirateria, proteggendo gli investimenti dell’industria videoludica in giochi eccezionali”, ha dichiarato l’esponente di ELSPA Michael Rawlinson. Ed è “un messaggio chiaro”, inviato nei confronti di quanti come Higgs fossero coinvolti nel commercio di modchip per console: tale “atto criminale” verrà trattato e punito “nel modo più duro possibile”. L’entità della pena verrà decisa nelle prossime settimane.
L’azione dell’industria, ha dichiarato Rawlinson, si focalizza attualmente sul contrasto al mercato illegale, e quella di Higgs è una vicenda che segue di poco il pugno di ferro promosso da Nintendo contro la fabbrica di Hong Kong specializzata nei chip per modificare le sue console di maggior successo, Wii e DS.
Alfonso Maruccia