Milano – Cinque sensori simili a quelli in uso alle fotocamere più moderne per mettere a fuoco le immagini delle persone in movimento; una struttura a specchi per centrare le immagini; un sistema intelligente che riconosce la provenienza della voce e orienta di conseguenza la telecamere. Sono le caratteristiche principali del RoundTable, strumento che segna lo sbarco di Microsoft nel mercato delle conferenze. A dire il vero il gigante di Redmond è già presente nel settore, attraverso la fornitura di software, ma questa volta ha prodotto in proprio anche le componenti hardware.
Confermando le anticipazioni , Microsoft ha presentato ieri in prima italiana a Milano il nuovo prodotto plug&play che consente di effettuare videoconferenze con panoramica a 360 gradi, attraverso una connessione VoIP. “Le telecamere inserite all’interno del dispositivo consentono di coprire per intero l’ambiente circostante – spiega a Punto Informatico Enrico Bonatti, direttore del gruppo information worker di Microsoft Italia – eliminando i problemi di messa a fuoco che solitamente contraddistinguono le videoconferenze con oratori in movimento”.
Nei fatti, questo avviene attraverso un sistema di specchi che riproduce l’immagine riflessa e l’adatta in modo che sia visibile sullo schermo. In questo modo, il RoundTable può essere piazzato sulla scrivania della sala riunioni da dove può seguire i vari interventi. Un sistema intelligente di riconoscimento consente alla webcam di (in)seguire tutte le voci e focalizzare automaticamente la persona da cui provengono i suoni. Un ritardo di qualche decimo di secondo consente di filtrare i suoni ambientali (ad esempio starnuti o movimenti bruschi), evitando la messa a fuoco della persona sbagliata. Il sistema “smart audio” è pensato anche per catturare le differenti sfumature della conversazione a più voci che si svolge in sala. “Con RoundTable anche le persone collegate in remoto possono avere una panoramica completa di quello che succede nell’ambiente in cui è piazzata – prosegue Bonatti – L’obiettivo è di migliorare la condivisione delle informazioni e il sistema collaborativo anche tra persone che magari si trovano a grande distanza fra loro”. Come un sistema multimediale di registrazione tradizionale, le conversazioni possono essere utilizzate anche “in differita”, in un momento successivo al reale svolgimento.
RoundTable può essere connesso sia alla rete IP dell’azienda, che a quella telefonica analogica. “La grande sfida per i produttori di tecnologia, in questo momento – prosegue Bonatti – è superare il divario tra ricerca del contatto personale e scelta del dispositivo utilizzato. Non capita di rado, infatti, di cercare una stessa persona su più canali, dal telefono fisso al mobile, dall’instant messaging all’email. L’evoluzione prossima futura sarà, dunque, all’insegna dell’unificazione nelle comunicazioni”.
Per utilizzarlo, RoundTable va connesso al PC (che dev’essere dotato di Communications server 2007 o Live meeting) mentre chi partecipa da remoto deve essere connesso ad Internet e disporre di Windows XP o Vista, su un computer con almeno 1,8 gigahertz e 1 giga di RAM. Sono necessari, inoltre, 1,5 giga di spazio su hard disk, una video card con almeno 64 MB di Ram e un adattatore con risoluzione video e monitor super VGA.
Con questo dispositivo parte dunque l’attacco di Microsoft a Skype e simili? “Non esattamente”, commenta Bonatti. “Prodotti come quelli continueranno a trovare spazio presso l’utenza domestica, ma a nostro modo di vedere presentano alcuni problemi di sicurezza sul versante business”. Il nuovo giochino Microsoft sarà sul mercato italiano ad un prezzo ancora da definire a partire da metà ottobre.
Luigi dell’Olio