Redmond (USA) – Nella lotta alla pirateria software vengono adottate strategie di ogni genere, ma quella di utilizzare i servizi di post-vendita come sentinelle è davvero una novità. Microsoft , sulla scorta di centinaia di proteste provenienti da un buon numero di clienti anglosassoni, è riuscita a smascherare una gang che smerciava su eBay software contraffatto. Zoobon, così si chiama la società che era dedita all’affare, è stata pizzicata dopo aver venduto online copie di applicazioni Microsoft di ogni genere per un valore di 5,25 milioni di dollari . Identificati i malfattori, e dopo un’indagine che è durata quasi un anno, non solo sono state bloccate le vendite illegali, ma è stato raggiunto un accordo extra-processuale che ha visto le “menti” del raggiro risarcire il gigante di Redmond.
L’operazione si è svolta con il sostegno di eBay che facilita con il sistema VeRO la segnalazione di abusi da parte dei titolari di diritti di proprietà intellettuale (come diritto d’autore, marchi registrati o brevetti).
“Microsoft, in qualità di leader del settore software, è senza dubbio uno degli obiettivi primari della pirateria. Ma dalle ultime analisi è evidente che la sua politica di controllo e lotta al fenomeno è maggiormente concentrata nei paesi più ricchi. In quelli in via di sviluppo la situazione è decisamente più contenuta, e forse, in alcuni casi, la diffusione di software anche contraffatto favorisce, o comunque mette le basi, per un’eventuale espansione futura”, ha dichiarato Andrew Jaquith, analista presso Yankee Group .
Secondo Microsoft, il lancio estivo del programma Windows Genuine Advantage ha permesso di verificare con maggiore sicurezza l’autenticità dei prodotti acquistati e non è escluso che, assieme alla blindatura di Windows Update , non contribuisca a disegnare una “mappa” di almeno alcuni dei fenomeni di riproduzione illegale e spaccio di applicativi non originali.
Da segnalare che Microsoft, negli ultimi anni, ha dovuto non solo difendersi dai truffatori clandestini, ma anche dai suoi dipendenti che hanno potuto approfittare di un sistema – interno – di acquisto agevolato. Insomma, i suoi prodotti fanno gola: al mercato, ai consumatori e ai truffatori.
Dario d’Elia