Milano – I mistery shopper di Microsoft tornano a colpire in Italia: gli agenti dell’azienda, che si presentano nei negozi di informatica come normali clienti per esplorare le condizioni di vendita di PC e software, hanno appena concluso una indagine su mille esercizi italiani scoprendo una riduzione delle attività illegali.
Il dato che emerge con maggiore chiarezza è, secondo Microsoft, il calo della pirateria nel centro sud, ovvero di pratiche scorrette come l’installazione di software pirata nei PC in vendita. Pratiche adottate fin qui da molti commercianti ma che in quelle regioni hanno frenato del 20 per cento rispetto allo scorso dicembre, attestandosi sul 25 per cento del totale.
A distinguersi per la riduzione di queste attività è la Sicilia , dove si è passati in questi sei mesi dal 47 al 28 per cento dei comportamenti illeciti. E anche la Campania, dove “solo” il 23 per cento degli esercizi è stato colto in fallo contro il 46 per cento di dicembre.
“Al Nord – si legge in una nota diffusa da Microsoft – dove il tasso medio era sensibilmente più basso, la diminuzione è stata meno significativa: un esempio è rappresentato dalla Lombardia, dove le visite degli incaricati Microsoft hanno registrato un tasso di pirateria pari al 12%, contro il 14% di dicembre 2005”.
Va detto che al contrario di quanto accaduto in passato, quando cioè i “mistery shopper” svolgevano in buona sostanza un’opera di informazione e sensibilizzazione presso i negozianti, da aprile 2006 la musica è cambiata e Microsoft agisce giudizialmente “contro i rivenditori che agiscono in violazione della legge”.
Non solo: sia online che sulle testate di canale nonché sui principali quotidiani locali verranno pubblicati i nomi dei commercianti disonesti . “Questo approccio – spiega l’azienda – fa parte di una strategia di Microsoft a livello globale e adattata poi a seconda delle caratteristiche di ciascun Paese per poter raggiungere il pubblico di riferimento. L’obiettivo di Microsoft rimane comunque di dare visibilità a questa tematica sottolineando l’importanza di un comportamento corretto, che salvaguarda tutti, in particolar modo il canale, tutelandolo nei confronti di una concorrenza sleale”.
Microsoft ha annunciato che, nonostante i risultati incoraggianti, la campagna di individuazione e riscontro delle attività illegali dei negozianti, “effettuata per tutelare chi agisce secondo la legge”, andrà avanti in tutto il paese anche per i prossimi mesi.