Per moltiplicare l’autonomia degli attuali netbook non occorre scomodare le CPU ARM. A volerlo dimostrare è la taiwanese MSI, che con il nuovo mini laptop U115 Hybrid da 10 pollici promette un’autonomia massima di 16 ore con una normale batteria a 6 celle.
Com’è prassi tra i produttori di notebook, l’autonomia massima è stata misurata da MSI disattivando connettività wireless, speaker, hard disk magnetico e webcam, e impostando il profilo energetico su “massimo risparmio”. Anche considerando ciò, la durata della batteria dichiarata da MSI appare decisamente sopra alla media. Il “segreto”, secondo il produttore taiwanese, consiste nell’adozione di un sistema di storage ibrido , composto da un SSD e da un hard disk, e dall’utilizzo dell’ Atom Z530 in accoppiata con il chipset US15W di Intel.
Il sistema di storage ibrido non è certo una novità, ma sono davvero pochi i netbook che lo adottano, e questo per via della maggiorazione di prezzo che esso comporta: per mitigare il problema MSI ha integrato nel proprio laptop un SSD molto piccolo, con capacità di 8 GB . Piccolo ma sufficiente per contenere il sistema operativo e le applicazioni utilizzate più di frequente: questo permette di disattivare l’HDD ogniqualvolta si navighi su Internet, si guardi un film o, più in generale, non si abbia necessità di accedere ai programmi o ai dati archiviati sul disco “duro”. Quest’ultimo si spegne da solo ogni tot minuti, ma può anche essere spento manualmente per mezzo di una semplice combinazione di tasti.
Ciò che più contribuisce ad allungare la durata della batteria sono però la CPU e il chipset scelti da MSI per il proprio netbook. La piattaforma composta dall’Atom Silverthorne Z530 a 1,6 GHz e dal chipset US15W ha infatti un thermal design power (TDP) di 4,3 watt contro gli 11,8 watt della più classica coppia N270/945GSE. Come si può vedere, la prima combinazione di chip consuma quasi tre volte meno dell’altra, e in più fornisce maggiori performance multimediali : il core grafico incluso nel chipset US15W è infatti il GMA 500 , capace di supportare funzionalità 3D più avanzate e di accelerare la riproduzione di video in formato H.264, MPEG2, MPEG4, VC-1 e WMV9 con definizione massima di 720p.
Va ricordato che, rispetto agli Atom Diamondville (come l’N270 e il più giovane N280), i Silverthorne utilizzano una package più piccolo (13 x 14 mm) e supportano (tranne i modelli Z500 e Z510) la tecnologia di virtualizzazione Intel VT.
Apparentemente, la scelta di utilizzare questo processore in accoppiata con il chipset US15W porta solo vantaggi. Se tale soluzione è poco gettonata tra i produttori di netbook è per via del suo più elevato prezzo all’ingrosso: la coppia Z530/US15W costa infatti quasi il doppio rispetto a quella N270/945GSE.
Per il resto, l’U115 non si differenzia dagli altri netbook da 10 pollici di ultima generazione: le sue specifiche parlano di 1 GB di RAM DDR2 a 533 MHz, di un display con risoluzione di 1024 x 600 punti e retroilluminazione a LED, di una cam da 1,3 megapixel, di moduli wireless 802.11n e Bluetooth 2.0, di uno slot SD/MMC, e delle tradizionali interfacce con l’esterno (VGA, USB, jack audio, RJ45 ecc.). Come già detto, la batteria è da 6 celle con capacità di 5200 mAh . Le dimensioni del portatilino sono di 260 x 180 x 19-31,5 mm, mentre il peso è di circa 1,3 Kg . L’unico sistema operativo pre-installato da MSI sul proprio netbook è Windows XP Home.
Annunciato per la prima volta sul finire dello scorso anno, l’U115 Hybrid dovrebbe arrivare nei negozi europei all’inizio dell’estate. Il suo prezzo non è ancora noto, ma stando alle indiscrezioni dovrebbe essere lievemente superiore a quello dell’attuale U120 (399 euro).
Alessandro Del Rosso