A partire dal 30 di maggio, chi voglia eseguire transazioni finanziarie (di deposito e ritiro) su Mt.Gox deve verificare l’identità del proprio account: la società giapponese, la maggiore “piazza” di scambio di BTC online, ha annunciato l’importante cambio di rotta promettendo maggiore sicurezza per tutti.
Depositare e trasferire BTC continuerà a essere – almeno per il momento – un’operazione non soggetta a obbligo di verifica, dice Mt.Gox, mentre lo staff di supporto dedicato ai processi di verifica è raddoppiato e ora la maggior parte delle richieste non occupano più di 24-48 ore.
Mt.Gox non fornisce particolari spiegazioni in merito alla decisione di introdurre gli account verificati obbligatori, a parte una generica volontà di incrementare la sicurezza del sistema e delle transazioni, ma non si può non notare come la decisione sia stata presa a brevissima distanza dall’operazione degli agenti federali contro il sistema di moneta virtuale noto come Liberty Reserve.
Noto per fornire anonimato e accusato dal governo USA di aver favorito il riciclaggio di denaro sporco per un valore totale di 6 miliardi di dollari nel giro di pochi anni, Liberty Reserve non faceva alcuno sforzo nel verificare l’esistenza di indirizzi o di identità personali di chi usava il servizio.
Bitcoin ha già la sua bella fetta di guai legali , e a quanto pare il governo statunitense non ha alcuna intenzione di muoversi contro il servizio o altri tipi di moneta virtuale – sempre che essi agiscano secondo le regole. Diversamente dall’anonimato assoluto garantito da Liberty Reserve, dicono gli esperti, il sistema di verifica crittografica alla base dei BTC non potrebbe essere più pubblico, almeno per il momento .
Alfonso Maruccia