Nel contesto di un mercato pronto a esplodere come quello delle VPN, la decisione presa da Mullvad può essere definita in controtendenza rispetto a quella di tutti i principali competitor: di fatto, potrebbe farle perdere utenti. La società ha deciso di non offrire più la possibilità di scegliere una forma di pagamento ricorrente per l’accesso al proprio servizio. In altre parole, i clienti non potranno lasciare che la loro sottoscrizione si rinnovi in automatico su base mensile, semestrale o annuale.
VPN, Mullvad: la privacy come priorità assoluta
Il motivo è presto spiegato: la volontà è quella di applicare la policy no-log nel modo più rigoroso possibile. Così facendo, infatti, non vengono salvati nemmeno i dati riguardanti PayPal o le carte di credito utilizzate per saldare la spesa. Una presa di posizione netta, come si legge nel comunicato ufficiale.
Le sottoscrizioni offrono una grande comodità, ma come abbiamo visto, c’è un costo da pagare. Pensiamo non sia più un compromesso accettabile. Ci interessa molto l’usabilità, ma quando bisogna fare una scelta, la privacy deve vincere.
Chi ha già effettuato una sottoscrizione alla VPN di Mullvad potrà continuare a usufruirne per i prossimi sei mesi, poi il rinnovo sarà interrotto. Già oggi non è accettata la creazione di nuovi account se non con pagamenti una tantum che, lo ricordiamo, possono essere eseguiti anche in contanti, bonifici bancari o criptovalute come Bitcoin e Bitcoin Cash.
Chi preferisce affidarsi a un metodo di pagamento più tradizionale per sottoscrivere l’abbonamento a una Virtual Private Network può prendere in considerazione il servizio offerto da Atlas VPN, comprensivo di tutto ciò che server per svolgere le proprie attività online in piena sicurezza e tutelati dall’anonimato.