L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto una sanzione di 3,5 milioni di euro a Meta per aver adottato due pratiche commerciali ingannevoli in relazione alla creazione e gestione degli account di Facebook e Instagram. L’azienda di Menlo Park non ha fornito informazioni chiare sull’uso dei dati degli utenti e sulla procedura di contestazione delle sospensioni.
Meta contesta e valuta ricorso
In seguito alle informazioni acquisite e alle segnalazioni ricevute, l’autorità antitrust ha avviato il procedimento il 28 aprile 2023. Secondo AGCM, Meta non informa gli utenti in modo chiaro e completo, al momento della registrazione su Instagram, che i loro dati sono utilizzati a scopo commerciale.
Nell’interfaccia web è scritto solo che i dati personali sono usati per mostrare inserzioni più pertinenti. Su app è invece scritto che i dati sono usati per finanziare il servizio. La stessa dicitura è stata successivamente aggiunta (25 marzo 2024) anche all’interfaccia web. Nel frattempo (6 marzo 2024) è stato introdotto l’abbonamento che elimina le inserzioni.
Secondo AGCM, Meta non specifica chiaramente come viene decisa la sospensione di un account su Facebook e Instagram (controllo automatizzato o umano), la motivazione e la possibilità di contestare la decisione. Inoltre l’azienda non fornisce adeguata assistenza per il recupero di un account, ad esempio quando è stato rubato da un cybercriminale o quando si verifica un problema di autenticazione. Le informazioni più dettagliate sono state aggiunte a partire dal mese di agosto 2023.
Al termine del procedimento, l’autorità ha ravvisato la violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo. Considerate le modifiche apportate da Meta, la sanzione complessiva ammonta a 3,5 milioni di euro. L’azienda di Menlo Park ha contestato la decisione e valuta il ricorso al TAR del Lazio:
Siamo in disaccordo con la decisione presa dall’AGCM e stiamo valutando le possibili azioni da intraprendere. Già da agosto 2023 abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell’AGCM. Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell’account. Accogliamo con favore, invece, il riconoscimento da parte dell’AGCM dell’efficacia delle nostre soluzioni per aiutare le persone a tornare in possesso del proprio account