Secondo il report di DLA Piper, l’Italia è attualmente al primo posto in Europa per multe comminate in seguito alla violazione del GDPR (Regolamento generale per la protezione dei dati). Le sanzioni inflitte dall’autorità italiana hanno superato i 69 milioni di euro dal 25 maggio 2018, giorno di entrata in vigore della nuova normativa sulla privacy.
Multe GDPR: record in Italia
Il report di DLA Piper copre le violazioni rilevate nei 27 paesi membri dell’Unione Europa, ai quali sono stati aggiunti Regno Unito, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Dall’entrata in vigore del GDPR (25 maggio 2018) sono state accertate oltre 281.000 violazioni e comminate multe per oltre 272 milioni di euro. Dal 28 gennaio 2020 sono state rilevate 331 violazioni in media al giorno e inflitte multe per 158,5 milioni di euro con un incremento del 39% rispetto ai precedenti 20 mesi.
Come detto, l’Italia occupa il primo posto con oltre 69,3 milioni di euro, seguita da Germania e Francia con 69,1 e 54,4 milioni di euro, rispettivamente. Il report evidenza tuttavia l’enorme differenza in termini di violazioni rilevate: solo 3.460 in Italia e 5.389 in Francia, mentre sono 77.747 in Germania. Ciò potrebbe indicare una diversa interpretazione della normativa o, molto probabilmente, inferiori risorse tecniche, finanziarie e umane.
La multa più elevata (50 milioni di euro) è stata inflitta a Google dall’autorità francese. Nella top 10 ci sono quattro multe comminate dal garante italiano a TIM, Wind Tre, Vodafone ed Eni Gas & Luce.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europa ha bocciato lo scambio dei dati tra Europa e Stati Uniti, noto come Privacy Shield, quindi nel corso del 2021 si prevedono le prime multe dovute al mancato rispetto della decisione.