Google News, l’aggregatore di notizie offerto da Mountain View e spesso oggetto delle invettive di Rupert Murdoch, il tycoon dell’editoria vertice di News Corp, ha avuto anche il riconoscimento di merito da parte del suo nemico giurato. Murdoch ha rinunciato momentaneamente ad un progetto che puntava a entrare in competizione con il servizio di Google .
Ha deciso per l’ accantonamento del suo progetto pilota, nome in codice: Alesia , con cui News Corp voleva offrire un servizio simile (ma a pagamento) volto all’aggregazione sia delle proprie notizie sia di quelle di altri editori. Un progetto che però, a quanto pare, sarebbe “in anticipo sui tempi”.
Alesia, che prende epicamente il nome da una battaglia condotta da Giulio Cesare, avrebbe dovuto esordire in un paio di settimane ed era già a buon punto: erano stati spesi più di 30 milioni per l’organizzazione , 1,5 per l’advertising e attrezzato uno staff di un centinaio di persone guidato da Ian Clark (ex Thelondonpaper , un’altra iniziativa fallita del magnate dell’editoria) e Johnny Kaldor, specialista in digitale di News Corp.
Teoricamente avrebbe dovuto offrire un aggregatore a pagamento destinato al Web e a strumenti mobile, smartphone e tablet (con particolare attenzione ad iOS e Android) e raccogliere tutte le notizie News Corp (per il momento si parlava solo di quelle britanniche), nonché quelle di altri editori ed emittenti : proprio la collaborazione con questi sembra alla base dei problemi fatali al progetto.
Secondo alcune fonti i partner non sarebbero stati pronti né tecnologicamente né amministrativamente, mentre altri, semplicemente, non sarebbero interessati, preferendo lavorare da soli a servizi dedicati.
Claudio Tamburrino