L’aveva più volte annunciato , non facendo affatto mistero del suo agguerrito desiderio di costruire quello che The Guardian aveva chiamato un pay-wall per il web. Rupert Murdoch, il tycoon di origini australiane a capo del colosso mediatico News Corp, ha dunque fatto la sua nuova mossa sull’infuocato scacchiere dell’editoria online. Una mossa pesante , che potrebbe cambiare radicalmente il futuro del giornalismo generalista sulla Rete.
A partire dall’inizio di giugno , i siti web di The Times e The Sunday Times (che poi è l’edizione della domenica del popolare quotidiano britannico) saranno accessibili solo a pagamento . Questo il listino prezzi: i lettori della Rete dovranno versare 1 sterlina (1,10 euro) per ottenere un’intera giornata di consultazione. Oppure 2 sterline per poter accedere a tutti i contenuti nell’arco di un’intera settimana.
Ovviamente esclusi tutti coloro che hanno già sottoscritto un abbonamento all’edizione cartacea di The Times , abilitati alla consultazione gratuita della versione online. Tutti gli altri dovranno pagare, come già i lettori di altri quotidiani del colosso News Corp, The Wall Street Journal e The Financial Times .
Ma si tratta di quotidiani specializzati in ambito economico-finanziario, non generalisti come ad esempio proprio The Times . “In un momento cruciale per il giornalismo – ha spiegato Rebekah Brooks, amministratore delegato della società – questo è un passo fondamentale per rendere il business delle notizie un’impresa economicamente entusiasmante”. Il sito TimesOnline verrà dunque sdoppiato, in modo da separare i contenuti dell’edizione domenicale.
Per James Harding, direttore di The Times , si tratta di una decisione certo rischiosa, ma essenziale per non permettere che il futuro del giornalismo vada in fumo. Come poi sottolineato dalla stessa Brooks, altri giornali del gruppo NewsCorp seguiranno la strada pay di The Times , a partire da The Sun e da News Of The World . Brooks è stata chiara: tutto questo “è solo l’inizio”.
Mauro Vecchio