Il catalogo di Spotify si arricchisce in questi giorni di oltre 160.000 nuovi brani, tutti appartenenti a un genere specifico: quello legato al mondo di Bollywood. È il frutto dell’accordo che lega la piattaforma di streaming a T-Series, realtà controllata dal gruppo Super Cassettes Industries Private Limited di Delhi che gestisce uno dei più grandi archivi di musica indiana a livello globale.
L’accordo tra Spotify e T-Series
Non sono stati resi noti i dettagli economici che hanno portato a finalizzare la partnership. La mossa sembra anticipare il debutto di Spotify in India, fin qui rimandato. La volontà della piattaforma di operare in un territorio da 1,3 miliardi di abitanti è testimoniata anche dall’apertura di un ufficio a Mumbai risalente ormai al 2017 e dall’assunzione del rapper Himanshu Suri, piuttosto popolare, come Senior Editor. All’esordio il servizio dovrà vedersela con competitor locali (JioSaavn, Gaana, Wynk Music) e globali (Apple Music, Google Play Musica) già attivi nel paese.
Stando a quanto reso noto dalla piattaforma, degli oltre 200 milioni di utenti iscritti a livello globale, circa 30 milioni sono di origine indiana. Queste le parole di Paul Smith, Director e Head of International Licensing di Spotify, in merito all’annuncio di oggi.
L’accordo odierno con T-Series rafforza in modo significativo il nostro catalogo di musica indiana, offrendo i brani di Bollywood agli oltre 200 milioni di utenti Spotify in tutto il mondo.
All the music from @TSeries is now on Spotify! Over 160,000 tracks to be precise 😯 https://t.co/Q93pBiGwcr #SpotifyDesiHub pic.twitter.com/pm4iNNstWr
— Spotify (@Spotify) January 14, 2019
La musica di Bollywood in streaming
La stretta di mano siglata da Spotify con T-Series è potenzialmente in grado di definire nuovi equilibri anche nel panorama dello streaming a 360 gradi. Il gruppo indiano, infatti, controlla il secondo canale più popolare di YouTube (dopo quello di PewDiePie) con ben 80,56 milioni di iscritti. Considerando quanto la piattaforma di Google-Alphabet consideri importanti i contenuti di natura musicale, portare l’intero catalogo dell’etichetta indiana sul servizio concorrente potrebbe causare la fuga di un numero non indifferente di abbonati premium.