Roma – Aumentano rapidamente e vistosamente gli utenti internet che acquistano “musica legale” dal servizio Rhapsody di Listen.com per poi masterizzarla su CD. A sostenerlo è la stessa Listen.com, secondo cui a spingere verso l’alto i propri numeri è stata una riduzione, quella del prezzo: ogni brano masterizzabile comprato su Rhapsody costa ora 79 centesimi di dollaro, contro i 99 precedenti.
Al contrario di Apple, che con il proprio servizio iTunes aveva dichiarato di aver superato un milione di brani venduti online nella prima settimana e che vende il singolo pezzo a 99 centesimi, Listen.com non ha voluto rendere pubblici gli esatti dati di vendita di Rhapsody . Ha comunque sottolineato che nel corso del mese di giugno è aumentato del 45 per cento il numero di brani offerti in streaming agli utenti, arrivando nel mese a 11 milioni di canzoni trasmesse.
Listen.com, che di recente è stata comprata da RealNetworks, opera in diretta contrapposizione con l’unico altre grande servizio di rivendita di musica online, Apple iTunes appunto, ma ha voluto sottolineare come i propri ottimi risultati di queste settimane se sommati proprio a quelli di iTunes indicano che nell’utenza internet c’è voglia di musica legale, quando l’offerta è di qualità e il prezzo è contenuto.
A latere occorre segnalare che Listen.com dovrà vedersela in tribunale con la Friskit, un’azienda statunitense che ha denunciato RealNetworks e Listen per violazione di brevetto. Lo streaming musicale online, secondo Friskit, è contemplato da un proprio brevetto e quindi le attività di Rhapsody violerebbero i diritti di Friskit. Sia Listen che Real hanno già preannunciato che si difenderanno vigorosamente.
Anche Apple deve comunque affrontare un po’ di maretta. Alcuni gruppi e artisti in questi giorni hanno espresso la propria insoddisfazione per il modo in cui Apple iTunes è gestito. Tra gli altri i Metallica , band nota anche per la sua battaglia contro il file sharing, che si dice offesa dal fatto che alcuni suoi album, concepiti come opere uniche, siano venduti a tracce, cioè a pezzi, brano per brano, dove ogni traccia è invece legata, nella concezione della band, all’intera opera.
Per questo i Metallica, assieme ad altri nomi noti come Red Hot Chili Peppers, Green Day e Linkin Park, ora non consentono più l’acquisto su Apple iTunes di singoli brani ma solo dell’opera completa. Dietro le proteste artistiche alcuni vedono invece una questione economica. Apple, infatti, trattiene per sé il 40 per cento di ogni vendita mentre agli artisti arriva solo il 20 per cento (l’altro 40 va ai discografici)…