New York (USA) – Non si tratta ancora di una inchiesta ufficiale ma della fase immediatamente precedente, quella della “raccolta di dati e documenti”: è l’ultima iniziativa del procuratore generale dello stato di New York, Eliot Spitzer, per far luce sul mercato della distribuzione legale di musica online.
L’ufficio di Spitzer ha infatti chiesto a Sony BMG, ma nei giorni scorsi lo aveva già fatto con Warner, di fornire tutta la documentazione relativa agli accordi stretti con i jukebox online che, sempre più numerosi, offrono in rete porzioni del catalogo musicale delle major.
L’idea di Spitzer è capire se dietro le tariffe praticate per la vendita dei brani musicali non vi siano state operazioni illegali, se vi sia un cartello di comodo tra le major e se, dunque, il rialzo dei prezzi dei brani diffusi online sia lecito o meno.
Come noto, tra i vari distributori Yahoo! , una delle maggiori net company, ha già annunciato il raddoppio delle tariffe, una politica osteggiata invece nel modo più assoluto da Apple , che con il suo “music store” domina quasi i 3/4 dell’intero mercato del download legale. Sono già note le dichiarazioni del fondatore della Mela, Steve Jobs, secondo cui le major chiedono troppo, un'”avidità”, così definita da Jobs, che può nuocere fortemente al giovanissimo settore dei jukebox legali.
In particolare le major vorrebbero modificare e variare le tariffe, aumentandole ma anche diversificandole rispetto a quelle praticate da Apple iTunes ed altri store online.
Le richieste di Spitzer alle major vengono considerate dagli esperti una risposta diretta ai dubbi che si sono aperti proprio con il braccio di ferro tra corporation della musica ed Apple. Da parte sua, Sony BMG ha assicurato che sta collaborando appieno con l’ufficio del procuratore generale.