Roma – Sarà un 2004 molto caldo per la distribuzione di musica a pagamento su internet in Europa. Dopo i fasti degli Stati Uniti, dove hanno avuto un successo ben superiore alle previsioni, i jukebox di oltreoceano hanno iniziato a prepararsi per lo sbarco nel Vecchio Continente, dove troveranno un mercato ben più difficile di quello domestico.
A confermare che le armi sono ormai pronte alla battaglia d’Europa è stata ieri RealNetworks . Il big ha spiegato che dopo l’estate 2004 lancerà nell’Unione Europea i suoi servizi Rhapsody , quel jukebox che sta ottenendo un certo successo che l’azienda attribuisce anche all?attivismo della RIAA contro gli utenti delle piattaforme peer-to-peer.
Ma ad affilare le armi per l’Europa c’è anche Apple che ha confermato con Windows iTunes la propria capacità di stregare il mercato. In meno di una settimana dal lancio , infatti, il nuovo servizio per le piattaforme PC americane ha venduto più di un milione di brani, tanto che ora la Mela spera di ripetere il successo già ottenuto con l’iTunes versione Mac.
A tutto questo si aggiungono le manovre dei grandi discografici, gli stessi che poi rilasciano le licenze per l’utilizzo dei propri cataloghi ai diversi player della scena musicale. Time Warner infatti sta già lavorando per vendere in Europa non solo i propri brani ma anche quelli delle altre quattro grandi della discografia internazionale, vale a dire BMG, Universal, Sony ed EMI. Le mosse di Time Warner e delle altre grandi possono naturalmente in qualsiasi momento spostare l’attenzione del mercato.
In tutto questo, poi, non si può dimenticare l’impatto che potrà avere anche in Europa, dove intende arrivare rapidamente, anche Napster . Il servizio che partirà ufficialmente negli USA la prossima settimana e che è al centro di una enorme attenzione da parte dei media, sarà infatti uno dei player europei il prossimo autunno. Per riuscire ad imporsi, Roxio, che gestisce Napster, dovrà però riuscire a dimostrare nelle prossime settimane che gli ottimi risultati di vendita conseguiti da Apple sul mercato americano possono essere replicati e superati.
Mentre i colossi americani si preparano alla migrazione verso est, l’Europa non rimane a guardare. A far fronte all’invasione a stelle e strisce dovranno provarci quei player che hanno già iniziato a muovere i primi timidi passi nella direzione della distribuzione musicale online. Tra questi anche l’italiana Tiscali . Sebbene soffra di una ridotta esposizione e di un difficile rapporto con i discografici, il Music Club dell’azienda realizzato in collaborazione con la OD2 di Peter Gabriel potrebbe tentare di guadagnare posizioni. Allo stesso modo dovrà muoversi MSN , il volto internettiano dei servizi Microsoft, che da tempo ha iniziato a far sentire la propria presenza nel settore.
A tutto questo, infine, si dovranno aggiungere i progetti, oggi in parte ancora sulla carta, di colossi della distribuzione musicale europea, come Virgin Megastores o HMV , entrambe intenzionate a non rimanere fuori dalla grande torta della distribuzione a pagamento.
Sul grande scontro del prossimo anno, destinato ad interessare milioni di consumatori europei, si allunga però l’ombra del P2P europeo (vedi: P2P Reloaded ), con nuove piattaforme che si stanno sviluppando e con un rinnovato interesse degli utenti internet. Un’ombra contro la quale, non c’è dubbio, i discografici, e non solo loro, lanceranno tutte le frecce che il loro arco potrà scagliare.