Il nome è noto soprattutto tra i più giovani, ma ha invaso le bacheche di chiunque viva assiduamente i social network: Musical.ly, app esplosa negli ultimi mesi a seguito della grande viralità raggiunta dai propri video, è stata chiusa improvvisamente e senza preavviso. Morta, chiusa e dimenticata senza appello.
Per molti potrà sembrare un’app banale, ma di fatto aveva conquistato ormai 100 milioni di utenti sul mercato occidentale, soprattutto tra i ragazzini. Musical.ly consentiva di scegliere un brano musicale per poi riprendersi mentre si balla o si canta, scimmiottando così i propri artisti preferiti e condividendo così le proprie performance tramite i propri canali social. A metà tra il vecchio karaoke ed i più moderni talent show, il tutto in salsa social, con un incredibile trend di crescita del dal 2016 ad oggi l’aveva trasformata in una delle app più in voga tra i ragazzini.
Da Musical.ly a TikTok
Si tratta di una manovra per certi versi paradossale, ma in realtà densa di significato. In ballo v’è in fatti un’acquisizione da 1 miliardo di dollari chiusa solo pochi mesi or sono dalla cinese ByteDance. Quell’investimento era ora messo in pericolo dalle manovre che Mark Zuckerberg ha lasciato intendere di voler avviare e quindi ecco la scelta strategica che cambia le carte in tavola: Musical.ly viene istantaneamente chiusa e l’utenza viene traslata sulla simile Tik Tok. La logica è chiara: unire due community del tutto complementari (la prima con baricentro in occidente, la seconda con baricentro presso la casa madre cinese) per costruirne una più forte e meglio organizzata. La scelta è ricaduta su Tik Tok per un motivo molto semplice: la controllata cinese ha 500 milioni di utenti, mentre Musical.ly 100 milioni: in ottica di mercato il peso della divisione cinese ha avuto la meglio ed il brand sacrificato è stato pertanto quello maggiormente noto anche in area europea.
Gli utenti interessati possono scaricare la nuova app sui seguenti marketplace:
- Google Play (Tik Tok per Android)
- App Store (Tik Tok per iOS)
Il pericolo viene da Instagram
La sfida lanciata da ByteDance è sicuramente complessa, pur se necessaria. Non è certo automatico, infatti, che gli utenti abituati a cantare di fronte alla fotocamera di Musical.ly siano pronti ad abituarsi senza colpo ferire alle nuove dinamiche di Tik Tok. Per ByteDance una scelta era però ormai urgente: Instagram è infatti pronta a lanciare un servizio similare che consente di aggiungere musica alle Storie, costruendo di fatto un servizio del tutto similare e concorrenziale a quello che era Musical.ly. Il passaggio da Instagram a Facebook (sebbene la fascia giovane di utenza sia concentrata in modo particolare sul primo) sarebbe inoltre particolarmente semplice, aumentando eventualmente la pressione sugli asset ByteDance.
Logiche commerciali, insomma, che partono dal presupposto della necessità di colonizzare i flussi social con contenuti video monetizzabili all’interno di un palinsesto intessuto di advertising. Ma all’interno di queste logiche può succedere che un’app di grande successo venga sacrificata sull’altare della concorrenza. Gli account, i video e ogni altro dato precedentemente detenuto da Musical.ly passa automaticamente su Tik Tok. Ora toccherà agli utenti capire se Tik Tok possa piacere quanto Musical.ly: in caso contrario per Mark Zuckerberg si aprirà immediatamente una facile opportunità.