Continua la discussione sui bot di Twitter avviata qualche giorno fa da Elon Musk. Stavolta è intervenuto direttamente il CEO Parag Agrawal per descrivere sommariamente la procedura utilizzata per rilevare gli account gestiti da utenti non umani. Musk ha espresso il suo pensiero con una emoji inequivocabile.
Musk vuole rinegoziare i termini dell’accordo?
Da alcuni anni, nei bilanci trimestrali di Twitter viene specificato che gli account fasulli o spam bot sono inferiori al 5%. Musk ha contestato questo dato, ipotizzando che la percentuale sia più alta. Per aver divulgato alcune informazioni sulla metodologia di calcolo è stato anche contattato dal team legale dell’azienda. Sulla questione è intervenuto il CEO Parag Agrawal per spiegare che l’individuazione di uno spam bot non è semplice, in quanto vengono utilizzate tecniche sempre più avanzate.
Twitter sospende circa mezzo milione di account fasulli ogni giorno e milioni di account a settimana che potrebbero essere spam. In molti casi però un account che sembra un bot è in realtà gestito da una persona reale. L’azienda stima che gli spam bot sono meno del 5% degli utenti attivi giornalieri monetizzabili (mDAU) per ogni trimestre.
Il calcolo viene effettuato considerando un campione causale e utilizzando dati pubblici e privati. Per questo motivo non viene divulgata all’esterno la metodologia utilizzata. Il CEO afferma che Musk è stato informato una settimana fa. Questa è stata la sua prima risposta:
💩
— Elon Musk (@elonmusk) May 16, 2022
Pochi minuti dopo ha pubblicato un secondo tweet per evidenziare la necessità di fornire questa informazione agli inserzionisti:
So how do advertisers know what they’re getting for their money? This is fundamental to the financial health of Twitter.
— Elon Musk (@elonmusk) May 16, 2022
Alcuni analisti credono che Musk usi il problema degli spam bot come pretesto per chiedere la rinegoziazione dei termini dell’accordo di acquisizione (44 miliardi di dollari o 54,20 dollari per azione). Durante una conferenza tech a Miami, Musk ha confermato che potrebbe chiedere una diminuzione del prezzo. Intanto, le azioni di Twitter sono crollate a 37,39 dollari, quasi del 22% negli ultimi cinque giorni.