Firefox OS fa parte di quella carica dei piccoli OS per gadget mobile che mirano a giocarsela con i tre principali protagonisti del settore (Android, iOS e il distanziato Windows Phone) sul fronte del prezzo più che sul resto. Ma i piani di Mozilla sono più complessi di così e comprendono una graduale espansione del sistema open source su un numero sempre maggiore (e sempre più diversificato) di piattaforme.
Al Mobile World Congress 2014 di Barcellona Firefox OS era presente con nuovi terminali decisamente più interessanti, dal punto di vista delle caratteristiche hardware, rispetto agli smartphone di fascia bassa che hanno sin qui caratterizzato l’offerta dei partner Mozilla.
In Spagna la fondazione del Panda Rosso ha presentato i nuovi partner OEM che hanno creduto in Firefox OS come ZTE (Open C e Open II) e Alcatel (con gli smartphone della linea “Fire”) facenti uso di SoC prodotti da Qualcomm, con la nuova versione dell’OS che risulta ora più rifinita e performante e supporta funzionalità “hi-end” come le comunicazioni di quarta generazione su reti cellulari LTE.
Fra le tante novità del (nuovo) Firefox OS è utile segnalare l’implementazione di una ricerca “globale” basata sul motore di EverythingMe , e la presenza dei “Firefox Account” per l’integrazione di un maggior numero di servizi per l’utente nel download di app, nella sincronizzazione delle impostazioni e nel backup dei dati sul cloud.
L’ecosistema di Firefox OS cresce ed estende la compatibilità a nuovi terminali e tablet da 7 pollici, spiega Mozilla, mentre il numero dei mercati su cui il sistema è disponibile si arricchirà presto di 12 nuovi paesi, oltre ai 15 già forniti. Per paesi come Ecuador, Croazia, Guatemala e altri è appunto pensato il nuovo terminale ultra-economico da 25 dollari , uno smartphone prodotto da Spreadtrum e basato su chip Cortex-A5 con specifiche hardware di basso profilo e nessun supporto alle comunicazioni LTE.
Alfonso Maruccia