Al Mobile World Congress di Barcelona Samsung ha annunciato la quinta generazione della serie Galaxy S: la linea di dispositivi di cui dal 2010 è arrivata a vendere 200 milioni di device . Visto il successo, Samsung ha deciso di non stravolgere il prodotto del 2013: la linea e le dimensioni della quinta generazione Galaxy ricalcano quelle della quarta, un’evoluzione più che una rivoluzione quanto presentato dall’azienda coreana al MWC.
Dal punto di vista software S5 arriva sul mercato con Android 4.4.2 KitKat, sempre corredato dell’interfaccia utente Touchwiz di Samsung. Non mancano le app personalizzate, senza particolari concessioni alla esperienza utente “originale” pensata da Google che pure si riteneva avrebbe avuto un ruolo più prominente in questo nuovo Galaxy.
Rispetto all’ultimo modello della linea, cui somiglia molto, la quinta generazione presenta comunque una serie di miglioramenti e di novità: i primi riguardano soprattutto la fotocamera, ora da 16 megapixel, lo schermo lievemente più grande del precedente (pareggia quasi le dimensioni del LG G2), una batteria con il 20 per cento di capacità in più, 2GB di RAM, processore quad-core da 2.5 GHz e la cover della batteria che la coreana definisce “modern glam” e che agli osservatori ricorda quella del Nexus 7 di prima generazione.
Le novità sono legate all’idea di voler tenere connessi con stile gli utenti che fanno sport: sono stati così introdotti strumenti pensati per il fitness (come il rilevatore di pulsazioni) e funzioni di protezione avanzate per il dispositivo ( resistenza all’acqua e alla polvere, secondo lo standard IP67).
Salta all’occhio immediatamente, poi, il lettore di impronte integrato nel pulsante home : le prime prove , tuttavia, dicono che l’implementazione Samsung è molto diversa da quella Apple per quanto riguarda l’hardware, e l’autenticazione tramite impronta permette di effettuare i pagamenti su PayPal ma non di autorizzare l’acquisto sul Play Store.
JK Shin, presidente e vertice del dipartimento IT&Mobile Communication di Samsung, ha spiegato che “i consumatori stanno cercando strumenti mobile che migliorino la vita di tutti i giorni”: è la stessa linea che ha portato anche allo sviluppo dei tre nuovi modelli del suo smartwatch (Gear 2, Gear Neo e Gear Fit), gli altri prodotti coreani che hanno guadagnato la vetrina di Barcelona.
Claudio Tamburrino