Si era vista alla fine del 2005 quando vinse il primo premio del concorso per l’Innovazione della Provincia di Modena, “Intraprendere”, ma ora è divenuta realtà: si tratta di una piattaforma enterprise, myCUP, che potrebbe rendere la vita più facile a moltissimi utenti della sanità pubblica italiana. Potrebbe, il condizionale è d’obbligo, perché chi dovrebbe valutarla e studiare la sua eventuale integrazione nel sistema sanitario nazionale, non è fin qui sembrato interessato a darle un’occhiata.
Lo spiegano a PI Telefonia gli sviluppatori di Miliaris che, dopo quattro anni di lavoro, sono ora pronti a mettere la piattaforma a disposizione di ambulatori ed ospedali. “Sintetizzando – spiegano – si tratta di un’applicazione con cui diventa possibile prenotare visite ed esami sanitari attraverso un comune cellulare, senza doversi recare fisicamente presso gli sportelli del proprio C.U.P. (Centro Unico di Prenotazione). Sintetizzando un po’ meno: si tratta di una piattaforma enterprise – in cui il cellulare del cittadino rappresenta solo il front-end finale – attraverso cui i sistemi C.U.P. delle A.U.S.L. possono essere “aperti” verso l’esterno al fine di essere interrogati (in maniera trasparente e collaborativa, attraverso web-services) direttamente dai cittadini”.
L’uso da parte del cittadino di un sistema simile è piuttosto semplice: è sufficiente un cellulare compatibile con Java , come la maggiorparte dei cellulari sul mercato, per scaricare gratuitamente myCUP dal sito dedicato ed installarlo. “A questo punto – spiegano gli sviluppatori – è sufficiente immettere i propri dati identificativi (ed eventualmente anche quelli dei propri familiari, dal momento che è possibile utilizzare l’applicativo anche per conto terzi) e collegarsi al proprio sportello C.U.P. per verificare le disponibilità per una data visita (scegliendo anche la struttura preferita tra quelle disponibili) e prenotare l’esame (sono prenotabili tutti gli esami strumentali che non richiedono preparazioni particolari per l’utente)”.
Una volta prenotata, la visita può anche essere disdetta: una funzione indispensabile, sostengono i creatori di myCUP, se si pensa che in una città come Modena gli appuntamenti disattesi dall’utenza è del 17 per cento. Con myCUP disdire o spostare una visita o un esame richiederebbe pochi istanti , anche in orari oggi non coperti dai call center del CUP, ad un costo per il GPRS che non supera i 5-10 centesimi.
Ma non è tutto qui. “Qualche giorno prima dell’appuntamento – spiegano gli sviluppatori – all’utente viene recapitato un promemoria via SMS che chiede di confermare la propria presenza (o eventualmente di disdirla), il tutto premendo un semplice tasto (vale a dire, senza la necessità di rispondere scrivendo un nuovo complicato SMS). Qualora l’utente decida di annullare l’appuntamento (per motivi personali) myCUP si attiva (lato server) e provvede a contattare singolarmente (e limitatamente ad un massimale deciso dalla stessa A.U.S.L.) i primi “n cittadini” che hanno richiesto quella stessa visita e che dunque si trovano assegnato un appuntamento diversi giorni (o settimane, o addirittura mesi) più avanti rispetto a quello appena disdetto”. “Il primo utente che – vedendosi contattato – decide di anticipare la visita (il tutto sempre tramite SMS a cui basta replicare con la pressione di un solo tasto) fa terminare l’algoritmo euristico di ricollocamento automatico”.
In pratica, dunque, quello che avviene è una compattazione delle liste di attesa (che ad oggi rappresentano una vera e propria piaga per il nostro Servizio Sanitario Nazionale) che attraverso il recupero delle visite disdette (ossia riguadagnando dal 10% al 20% dei posti che altrimenti verrebbero inesorabilmente perduti) comporta l’accorciamento delle attese future.
Un progetto utile che, segnalano però gli sviluppatori, trova difficoltà ad essere preso in esame presso le A.U.S.L. “I problemi – spiegano a PI Telefonia – sono i soliti già denunciati più volte da Punto Informatico: difficoltà nell’ottenere colloqui, lentezza esasperante nell’ottenere una risposta ad una richiesta di sperimentazione (sì, ho proprio detto sperimentazione, nemmeno messa in produzione), interessi personali e lotte interne di potere che si scontrano con l’utilità effettiva ed evidente di servizi esterni, e così via”.
Non a caso sul sito dedicato , oltre alla demo, a video di spiegazione e a tutte le informazioni sul funzionamento della piattaforma, si chiede agli utenti Internet di spargere la voce , segnalare il progetto alla propria A.U.S.L., sia mandando email che attraverso un form online predisposto. Provare, spiegano alla Miliaris , non costa nulla, e i benefici potrebbero essere notevoli.