Qualcuno l’ha definito un morto vivente. Altri hanno sottolineato come il suo vistoso declino mostri tutti i pericoli derivanti dalle grandi scommesse sui media digitali: lì dove basta un mucchio di click in meno da parte di utenti incostanti e umorali per sancire la fine di una piattaforma un tempo trendy come MySpace.
Si tratta di una decisione presa all’improvviso, dopo appena dieci mesi di un lavoro fortemente voluto. Owen Van Natta, il CEO di MySpace, ha rassegnato le sue dimissioni dalla guida del social network di Beverly Hills. Una mossa obbligata, quella di Van Natta, sempre più pressato dalle nuove direttive imposte dal colosso News Corp., che aveva acquistato il sito nel luglio del 2005.
Van Natta ha dunque abbandonato il timone dopo essersi scontrato più volte con gli stessi vertici di News Corp. In particolare con Jon Miller , dicono i ben informati, a capo della divisione digitale del gruppo del tycoon di origini australiane Rupert Murdoch. Contrasti pare insanabili, almeno stando ad una serie di fonti interne che hanno voluto conservare il proprio anonimato.
In realtà, lo stesso Miller ha ammesso di aver avuto un certo peso nelle improvvise decisioni di Van Natta, sottolineando come le sue dimissioni siano state la cosa migliore per tutti. Quello che ormai è l’ex-CEO di MySpace ha augurato senza rancore alla piattaforma statunitense di continuare a crescere. Ma qui c’è un evidente problema.
Recenti dati di ComScore Media Metrix hanno infatti rivelato che il traffico su MySpace è sceso da 78 a 70 milioni di visite nel mese di dicembre . Mentre Facebook ha osservato un traffico più che raddoppiato, con 112 milioni di visite al mese. MySpace ha perso in pratica una cifra equivalente che si aggira sui 100 milioni di dollari . Ma non sono soltanto i numeri a gettare ombre sul social network.
Sono le stesse intenzioni del suo proprietario, Rupert Murdoch, che appare determinato nel ristrutturare completamente MySpace. L’idea è quella di trasformarlo in una piattaforma dove veicolare contenuti come film, show televisivi e giochi . In pratica, tutta un’altra cosa rispetto a come era stato ideato alla sua nascita nel 2003.
Probabilmente è questa visione che ha contribuito alla decisione finale di Van Natta, che era stato reclutato da Murdoch in un’ottica di cambiamento di vertice, dopo l’abbandono di Chris DeWolfe. Ora, il suo ruolo verrà intrapreso dai due co-presidenti Mike Jones e Jason Hirschorn, uomini di fiducia di Jon Miller.
Mauro Vecchio