Dopo la crisi apparentemente irrecuperabile attraversata da MySpace, le prospettive di vendita sono diventate sempre più verosimili. Continuano a succedersi i nomi di potenziali compratori e gli ultimi due inclusi nelle trattative con News Corp. sono Specific Media e Golden Gate Capital .
Il fulcro dell’ accordo ruota, come è facile immaginare, intorno ai numeri dell’acquisizione . Vista l’ emorragia finanziaria in cui si trova il social network, ci sono pochi dubbi sul fatto che l’operazione interesserà cifre ben lontane dai 100 milioni di dollari (quasi 70 milioni di euro) che l’azienda di Rupert Murdoch spera di incassare. Fonti vicine alle parti, snocciolano cifre che vanno dai 20 ai 30 milioni di dollari , del tutto incomparabili con i 500 spesi nel 2006 per siglare il passaggio nella scuderia del magnate australiano.
La transazione, inoltre, prevede ancora altri tagli al personale , superiori al 50 per cento, da effettuarsi insieme a un’ulteriore riduzione delle spese.
Le due aziende in corsa per l’acquisizione di cui si parla ora non sono mai state menzionate entro la lista dei potenziali compratori. Specific Media , network specializzato in advertising, sembra essere in pole position nella trattativa. Golden Gate Capital , invece, è una società che, pur avendo a disposizione 9 miliardi di dollari di capitale, non ha mai investito in aziende che operano in Rete.
Secondo i resoconti d’Oltreoceano, fino a una settimana fa si riteneva che il gruppo d’investimento con a capo il CEO di Activision Bobby Kotick fosse il più vicino all’accordo per l’acquisto del portale, che prevedeva, tra l’altro, la permanenza di News Corp. all’interno della proprietà. Ma col sopraggiungere di complicazioni legali e finanziarie, il gruppo di Murdoch ha aperto le porte ad altri attori interessati all’operazione.
Golden Capital e Specific Media sono due nomi che circolano con una certa insistenza anche se, si sostiene , rientrano in un gruppo più ampio che comprende altre aziende, tra le quali Criterion Capital .
Ciò che appare certo, al momento, è il licenziamento di altri dipendenti.
Cristina Sciannamblo