TIM annuncia oggi l’integrazione dei servizi offerti attraverso MyTIM con l’intelligenza artificiale dell’Assistente Google. In questo modo l’utente, anziché affidarsi alle applicazioni mobile oppure alle interfacce dei portali, può effettuare operazioni legate alla propria linea fissa o mobile semplicemente dialogando con l’IA: dal controllo dello stato per l’offerta attiva fino alle ricariche o al pagamento delle fatture.
MyTIM e Assistente Google
Tutto ciò che bisogna fare è pronunciare “Ok Google, parla con TIM”, seguito dal comando da impartire. Alcuni esempi vengono forniti dalla pagina messa online al fine di promuovere l’iniziativa: “Cambia numero preferito”, “Paga la fattura scaduta”, “Dimmi il mio credito residuo”, “Qual è lo stato della mia offerta?” oppure “Fammi una ricarica”.
Quel che bisogna fare per usufruire di questa nuova modalità d’interazione con i servizi MyTIM è anzitutto scaricare l’applicazione Google sul proprio dispositivo e configurare il funzionamento dell’Assistente, se ancora non è stato fatto. Dopodiché è necessario connettere il proprio account MyTIM passando dall’area di autenticazione, così che l’IA possa accedere alle informazioni. Una volta conclusi questi due step tutto è pronto per ottenere aggiornamenti sul credito residuo, sul piano tariffario o sulle offerte attive.
Il bot di TIM: setup e test
Il processo di configurazione è piuttosto semplice. Come scritto poc’anzi, è sufficiente pronunciare “Ok Google, parla con TIM”.
Dopodiché si passa dall’accettazione dei termini relativi alla privacy e dal collegamento dell’account TIM.
È sufficiente specificare le stesse credenziali già impiegate per accedere all’applicazione MyTIM o al portale Web del servizio.
Tra le operazione che è possibile eseguire, come già detto, anche la consultazione delle fatture e del relativo stato di pagamento.
Durante il nostro breve test abbiamo incontrato qualche intoppo nell’interagire con il bot di TIM, che in più occasioni ha risposto alle nostre domande con “Potresti dirlo ancora una volta?”.
Tutto sommato l’accesso alle informazioni risulta pressoché immediato, a patto di utilizzare una sintassi corretta. Auspichiamo in ogni caso un miglioramento nelle skill per il riconoscimento delle richieste.
Una volta configurata, la funzionalità è compatibile non solo con gli smartphone, ma anche con gli smart speaker che adottano l’IA di Google.