Raramente nella storia si è vissuto un cambiamento tanto repentino quanto quello vissuto in questa prima metà dell’anno. Non tutti i cambiamenti sono però stati semplicemente uno shock negativo, perché in realtà in molti settori il cambio delle abitudini non ha fatto altro che velocizzare rivoluzioni che erano nell’aria ormai da tempo.
Il mondo dei pagamenti e quello bancario sono quelli maggiormente coinvolti, quelli che avevano già pronte tutte le soluzioni e si attendeva soltanto la maturazione di una massa critica pronta a fare il grande salto.
Tutto ciò è avvenuto improvvisamente, con la forza bruta di uno strappo, ma con la comodità di un ventaglio di soluzioni che l’utenza ha potuto immediatamente adottare e far proprie nella quotidianità.
N26, indizi di rivoluzione
A distanza di pochi mesi scopriamo così che N26 è l’istituto bancario più apprezzato dagli italiani (analisi Forbes), che i sistemi di pagamento digitali sono letteralmente esplosi e che la propensione alla trasformazione digitale delle proprie abitudini di pagamento sia destinata a crescere ulteriormente. Ciò che prima non si riusciva ad ottenere nemmeno a colpi di bonus e di moral suasion, improvvisamente è diventato naturale, ovvio, necessario.
Ora siamo di fronte ad un bivio, ben sapendo che entrambe le strade approderanno alla stessa conclusione: da una parte c’è chi pensa che #andràtuttobene e che quindi sia semplicemente il caso di adeguarsi alla “new normality” che è andata emergendo, dall’altra c’è chi teme i mesi autunnali ed i rischi sanitari connessi. Per entrambi il sillogismo dovrebbe essere lo stesso: non va fermata ora quell’evoluzione che abbiamo iniziato a colpi di lockdown solo pochi mesi or sono. Sarebbe un peccato capitale. Significherebbe aver rinunciato a quella stessa ricetta che avevamo collettivamente identificato come salvifica in mezzo alla tempesta.
Se gli italiani hanno scelto N26 è per alcuni motivi di vantaggio oggettivo: un conto corrente gratuito, che si può aprire nel giro di appena 8 minuti, significa una garanzia per chiunque abbia intuito che un conto online può servire in qualsiasi momento, sia in presenza di emergenze che nel contesto di una comune “normalità”. Si tratta di una scelta che fa parte di una cautela collettiva di fronte ad un futuro incontrovertibile, a prescindere dal contesto: gli italiani hanno intuito il potenziale di un conto online, della flessibilità che offre e dell’opportunità di optare per il cashless come formula utile tanto per il singolo quanto per il Paese (come da ricetta della task force di Vittorio Colao).
N26 ha saputo cogliere il momento grazie alla semplice ricchezza della sua proposta: transazioni organizzate, notifiche push ad ogni movimento, nessun costo di apertura o di gestione, prelievi anche al supermercato, un fondo tedesco a protezione dei propri risparmi, nonché compatibilità con Apple Pay e Google Pay. Un conto corrente, una carta di pagamento e un’app tutte assieme, con una gestione chiara e trasparente: tutto ciò non rappresenta soltanto un’offerta, ma è una vera e propria ricetta per affrontare gli imprevedibili mesi che ci separano da un 2021 sul quale ognuno è portato a proiettare grandi speranze. Una banca in tasca e il proprio denaro sempre a portata di mano: questo è il futuro.
Non conta lo stato d’animo attuale, non conta se ci si lascerà influenzare più dalla paura dell’ignoto o dall’entusiasmo della trasformazione digitale: il destino dei conti online è delineato e scegliere di affrettare i tempi è semplicemente valore. N26 ha saputo posizionarsi in tempo utile e oggi rappresenta il “new standard” in vista della “new normality”.
Cosa succederà in autunno? Come gestiremo il nostro denaro in un paese ove la propensione al risparmio è andata aumentando proprio per i timori di quel che potrà accadere? Molti italiani hanno già scelto, gli altri devono solo capire quando sono pronti.
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