Namecheap ha inviato un’email agli utenti registrati in Russia per comunicare che verranno sospesi tutti i servizi nel paese. Il CEO ha spiegato che l’azienda non vuole finanziare il regime russo in nessun modo. Nessuna interruzione invece per gli altri utenti europei che possono approfittare delle promozioni in corso per risparmiare fino al 52% sull’abbonamento ai piani di hosting condiviso.
Namecheap chiude i servizi in Russia
Diverse Big Tech occidentali hanno messo in atto misure drastiche per manifestare il loro dissenso nei confronti del governo russo e bloccare la diffusione di fake news. Namecheap è il primo provider che decide di interrompere i servizi di hosting, email e registrazione domini in Russia, come conseguenza dei “crimini di guerra del regime russo e la violazione dei diritti umani in Ucraina“.
Nell’email viene suggerito di trasferire i domini di primo livello ad un altro provider entro il 6 marzo. Da questa data i siti visualizzeranno l’errore 403. Il CEO sottolinea che il dominio non verrà bloccato. Eventualmente verrà concesso più tempo per la migrazione.
La decisione interessa unicamente gli utenti registrati in Russia. Tutti gli altri possono ancora utilizzare i servizi servizi senza interruzioni. Attualmente sono in corso diverse offerte interessanti sui piani di hosting condiviso. Il piano Stellar (fino a tre siti) include un dominio gratuito, 30 sottodomini, 20 GB di spazio su SSD e certificato SSL. Il piano Stellar Plus permette di ospitare un numero illimitato di siti e offre spazio illimitato su SSD, sottodomini illimitati e backup automatico.
Infine, il piano Stellar Business ha le stesse caratteristiche del piano Stellar Plus, ma lo spazio su SSD è 50 GB. Ci sono però funzionalità esclusive, come la PCI (Payment Card Industry) Compliance e i nameserver personalizzati. Sfruttando la promozione in corso è possibile sottoscrivere l’abbonamento per il primo anno a 1,68 euro/mese (Stellar), 2,66 euro/mese (Stellar Plus) e 4,45 euro/mese (Stellar Business). Lo sconto è compreso tra il 49% e il 52%.