Avevano in mano due palmari ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro ai Beni culturali Francesco Rutelli, due palmari farciti con tecnologia Axmedis con i quali hanno potuto accedere ai contenuti del Museo degli strumenti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, contenuti perfettamente blindati nei rispettivi dispositivi. “Un museo bellissimo – ha dichiarato Napolitano – reso ancora più attraente dall’uso essenziale dei palmari”. Sulla stessa linea anche Rutelli.
Notevole la soddisfazione, com’è comprensibile, dei promotori di Axmedis, un progetto da 14 milioni di euro , cresciuto soprattutto nell’ultimo anno e voluto dalla Commissione Europea: punta alla realizzazione di tecnologie DRM interoperabili “capaci – spiegano i promotori – di garantire e valorizzare la proprietà intellettuale dei contenuti digitali (film, testi, canzoni), oggi vittime di varie e diffuse piraterie”. Napolitano e Rutelli sono stati i primi due utenti a collaudare la distribuzione di un contenuto specifico su questa piattaforma.
L’ampiezza delle attività alle quali punta Axmedis , che vuole posizionarsi come piattaforma per la “produzione automatica di contenuti multimediali per la distribuzione multicanale”, ha spinto alla partecipazione moltissimi nomi noti del settore e in Italia partner come HP Italia, Tiscali, Telecom Italia, Università di Firenze, SIAE e altri ancora. Proprio all’Università di Firenze, Dipartimento di Sistemi e Informatica della Facoltà di Ingegneria, si trova il professor Paolo Nesi , coordinatore del progetto, che, a latere della sperimentazione con Napolitano e Rutelli, ha dichiarato che l’obiettivo è “creare una piattaforma europea per distribuire contenuti digitali in forma protetta agli utenti finali, i quali potranno utilizzarli su computer, tv interattiva, cellulari, palmari ecc”.
In particolare, Axmedis promette interoperabilità, ossia intende poter consentire lo sviluppo di contenuti che garantiscano il rispetto dei diritti d’autore previsti dalle normative e che allo stesso tempo contemplino la distribuzione degli stessi su molti canali diversi come satellite, Internet, cellulari, wireless, nonché su supporti come CD e DVD. Nello specifico, si parla di distribuzione anche via P2P sia per quanto riguarda i materiali che si voglia distribuire ai consumatori sia per quelli diffusi da impresa ad impresa. Contenuti che possano essere “ricevuti” e “gestiti” su dispositivi che vanno dal personal computer ai PDA, ai set top box televisivi.
Ai produttori di contenuti, dunque, Axmedis offre una piattaforma che si integra ai sistemi di pubblicazione esistenti , che gira attorno ad un sistema flessibile di gestione dei diritti . In altre parole, Axmedis permette non solo di blindare i contenuti, ma consente a chi li distribuisce anche di determinare con il massimo grado di flessibilità quando, dove e come debbano essere pagati da chi li riceve, in quali momenti della fruizione, su quali canali (Internet, cellulare, tv e via dicendo) e quanto debba essere richiesto al consumatore o all’azienda che ne fruisca. Sono i cosiddetti modelli multipli per la gestione del copyright , di cui già hanno iniziato a fruire i partner sostenitori.
Le specifiche tecnologiche di Axmedis sono pubbliche e libere da royalty mentre il codice sorgente del Framework è accessibile solo dagli affiliati. Il codice sorgente per la creazione di nuovi plug-in alla tecnologia Axmedis è invece pubblico, disponibile a tutti.
Agli osservatori esterni, dunque, Axmedis si propone come l’incarnazione del DRM definitivo , quello che è in grado di offrire ai produttori assoluto controllo sulla distribuzione dei propri contenuti associandolo a sistemi interoperabili che, nelle condizioni scelte dai distributori, possano permettere la fruibilità degli stessi contenuti su dispositivi diversi senza interruzione di continuità.
I 35 partner internazionali di Axmedis , quelli che finanziano il progetto assieme alla Commissione Europea (Sesto Programma Quadro), stanno già facendo partire nuovi progetti in diversi paesi: in Italia, appunto, ma anche in Lituania, in Estonia, nel Regno Unito.
“Oggi – sostiene Nesi – questa tecnologia è arrivata a un alto livello di maturazione. Al punto che gli utenti finali possono utilizzarla senza problemi su computer, tv interattiva, cellulari, palmari ecc., ma nel rispetto della proprietà intellettuale. Messa a disposizione del MUSA, permette di produrre in modo semplice e immediato contenuti interattivi multimediali che possono essere usati con facilità, come guide e corsi”. Axmedis, spiega il sito ufficiale , “è stato progettato per supportare tutti i tipi di contenuti cross-mediali, dai semplici file multimediali alle componenti software come i giochi, tutti i tipi di applicazioni, per l’uso personale, per l’educazione, l’intrattenimento, l’infotainment come anche la gestione di contenuti protetti per enti culturali, per la tutela della privacy in ambito ospedaliero, giuridico, per attività di business, per attività nelle quali l’invio di contenuti protetti è rilevante ecc”. Napolitano e Rutelli, ieri, sembravano ottimisti sul futuro della piattaforma.