Napster, i Metallica trovano 335mila pirati

Napster, i Metallica trovano 335mila pirati

Ma Chuck D corre in aiuto di Napster, per dimostrare che la campagna che vuole far chiudere il sistemone è inutile e controproducente. Intanto, però, per Napster arrivano nuovi guai
Ma Chuck D corre in aiuto di Napster, per dimostrare che la campagna che vuole far chiudere il sistemone è inutile e controproducente. Intanto, però, per Napster arrivano nuovi guai


Web – I Metallica fanno sul serio e sembrano decisi ad andare fino in fondo nella loro guerra santa contro il sistema di scambio-file Napster e i suoi utenti. In un weekend gli esperti a cui la band si è rivolta avrebbero individuato 335.435 utenti colpevoli di aver messo a disposizione del sistema Napster file con pezzi dei Metallica.

I Metallica hanno riempito qualcosa come 60mila pagine di documenti che contengono, tra l’altro, i nomi dei “pirati”, cioè degli utenti individuati. Un modo, scrivono alcune agenzie USA, per aumentare la tensione intorno a Napster e spaventare gli utenti. L’iniziativa dei Metallica ha due effetti immediati. Il primo è di spingere Napster a fare quanto l’azienda si era impegnata a fare, ovvero impedire l’accesso al sistema a singoli individui accusati di pirateria. Il secondo è di indicare una strada agli altri miliardari della musica intenzionati a impedire quella che ritengono essere una sottrazione di possibili entrate.

In soccorso di Napster, dopo le uscite pubbliche di alcuni artisti emergenti dei giorni scorsi, tra cui la band dell’hard rock Limp Bizkit , è arrivato nelle scorse ore un “peso massimo”, già paladino della campagna a favore della diffusione degli .mp3 in rete: Chuck D, celeberrimo rapper.

Chuck D sul proprio sito Rapstation.com ha ospitato un concorso pensato per evidenziare i vantaggi che Napster offre ai musicisti. “Vogliamo, ha detto, attirare l’attenzione sugli aspetti positivi di Napster. Chi fa musica deve capire quanti benefici questo sistema può offrire”.

Secondo Chuck D, un cui commento è apparso sul New York Times nei giorni scorsi, “noi dovremmo pensare a Napster come ad una nuova specie di radio. Uno strumento di promozione per gli artisti che non hanno la possibilità di proporre la propria musica attraverso gli strumenti di diffusione tradizionali”.

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Pubblicato il
3 mag 2000
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