La NASA vuole portare sulla Luna la prima donna entro il 2024, vuole stabilire una postazione stabile entro il 2028 e vuole infine costruire un trampolino verso Marte nel minor tempo possibile. L’ambizione della ricerca spaziale ha trovato dunque nuova linfa e la NASA intende ora fare in modo che le proprie ambizioni possano contaminare, fecondare e moltiplicare quelle del settore privato. La cosiddetta “Call for Artemis Lunar Landers” è esattamente questo: chiunque abbia idee innovative per portare nuovamente l’uomo sulla Luna ha un mese di tempo per presentare i propri progetti.
Le idee della NASA sono chiare, ma per raggiungere obiettivi tanto ambiziosi occorre mettere a fattor comune le risorse di più realtà e più Paesi, affinché l’Universo sia una conquista dell’intera umanità grazie alle sforzo di più economie e più culture. L’innovazione che ne conseguirà sarà la conseguenza di questa pulsione e sarà il motore per accelerare verso il Sistema Solare.
Call for Artemis Lunar Landers
Tempi brevi, ma compatibili con un processo che ha già preso il via da mesi: secondo la NASA le bozze precedenti redatte dall’agenzia stessa risalgono a giugno e ad agosto, rappresentando punti di partenza utili a velocizzare i lavori. La NASA non lo dice, ma tra le righe trapela tanto la volontà di aprire il progetto a nuove risorse progettuali, quanto forse una relativa insoddisfazione per quanto messo fin qui a punto dai progetti in proprio. L’obiettivo è quello di accelerare: si vuol trovare un modo nuovo di portare l’uomo in sicurezza sulla Luna, rendendo quindi questo approccio solido e continuativo, affinché si possa rapidamente instaurare un ponte Terra-Luna su cui si possa viaggiare con relativa continuità.
Il turismo spaziale potrebbe diventare un veicolo fondamentale per attrarre nuovi fondi ed è da nuovi fondi che si inizierà a sviluppare il viaggio successivo verso Marte. Il progetto che vincerà la Call for Artemis sarà realizzato per un primo viaggio nel 2024 ed un secondo già programmato per il 2025: un ritorno di fiamma della Luna al centro del nostro Universo proprio in occasione del 50esimo anniversario del primo viaggio sul satellite. I moduli Orion sono già pronti, ma la NASA vuol lasciar spazio a nuove possibili idee per la fase di allunaggio poiché l’obiettivo non è soltanto andare e tornare, ma anche rimanere e costruire, sviluppare per poi ripartire.
Requisito primario è la semplificazione assoluta dei processi e dei sistemi necessari, perché la validazione dei singoli elementi in termini di sicurezza porterebbe altrimenti via troppo tempo. E il tempo non c’è: la NASA vuol correre verso la Luna alla massima velocità, ma in massima sicurezza, e per questo motivo il compromesso va cercato all’insegna della massima semplicità.
“We are going to stay“, annuncia la NASA. Non un viaggio come gli altri, insomma, ma una vera colonizzazione che prenderà corpo attraverso la triade Artemis 1, Artemis 2 e Artemis 3 (pdf). Un nuovo passo verso l’Universo, insomma, probabilmente più decisivo rispetto a quello precedente poiché per la prima volta l’uomo ipotizza di andare a vivere altrove proprio nei momenti in cui cerca un modo per salvare la Terra dall’irreparabile. In questa prospettiva la Luna sarà soltanto un passo verso Marte, laddove sussistono oggi le uniche concrete possibilità dell’uomo di insediarsi nel lungo periodo. Ci vorrà tempo, ci vorranno idee, ci vorranno risorse, ma l’ambizione può sopperire a tutti questi elementi se solo si troverà l’intuizione giusta per rendere sicuro l’atterraggio e la sequenza di viaggi successivi.
Ci andremo con una architettura riutilizzabile. Ci andermo con partner commerciali e internazionali per esplorare più velocemente ed assieme. Daremo vita a nuove conoscenze e opportunità. Useremo le risorse della Luna per consentire ulteriori esplorazioni. Metteremo alla prova le tecnologie che poi ci porteranno su Marte e oltre.
Le aziende che intendono mettere a disposizione le proprie intuizioni per scrivere un capitolo storico dell’evoluzione umana hanno tempo fino al 1 novembre per farsi avanti.