Il progetto Artemis che porterà gli astronauti statunitensi nuovamente sulla Luna potrebbe aver subito una battuta d’arresto o comunque un rinvio: la scorsa settimana NASA ha posticipato di due mesi (da febbraio ad aprile) l’assegnazione dei contratti per la realizzazione di un lander in grado di atterrare sul nostro satellite. Tra le realtà partecipanti anche Blue Origin di Jeff Bezos, SpaceX di Elon Musk e Dynetics.
Progetto Artemis: slitta lo sbarco previsto per il 2024?
Non è la prima volta che si ipotizza un ridimensionamento o quantomeno un riassetto dell’iniziativa. In seguito a una revisione delle spese il Congresso USA ha riconosciuto all’agenzia “solo” un totale pari a 850 milioni di dollari da investire contro i 3,5 miliardi di dollari inizialmente indicati come necessari per tornare sul suolo lunare entro il 2024. Anche l’avvicendamento alla Casa Bianca tra Donald Trump e Joe Biden potrebbe influire negativamente, nonostante a testimonianza delle ambizioni spaziali quest’ultimo abbia voluto un pezzo del satellite per il proprio ufficio.
Altro fattore potenzialmente in grado di rallentare il programma è l’uscita di scena di Jim Bridenstine (grande fan di Plutone come pianeta), numero uno della NASA che in concomitanza con l’insediamento del nuovo Presidente ha lasciato il posto al suo vice Steve Jurczyk.
Va inoltre considerato come nell’ultimo anno, per ovvie ragioni, la priorità per gli Stati Uniti sia diventata un’altra: far fronte alla crisi sanitaria destinando una parte importanti delle risorse alla lotta a COVID-19.