NASA mette all’asta circa 25 tra licenze, brevetti e diritti inerenti alle nuove tecnologie. A rendere ciò possibile è una partnership tra il Goddard Space Flight Center e Ocean Tomo azienda specializzata nella vendita e nella promozione di beni intangibili. L’iniziativa è volta a commercializzare la tecnologia, per renderla fruibile al mercato pubblico, favorendone lo sviluppo. In ballo molti interessi, soprattutto tra le grandi aziende produttrici di tecnologia, pronte ad investire capitali per assicurarsi i preziosi lotti.
L’evento si terrà il prossimo 20 ottobre al Chicago Cultural Center, presso il quale saranno vendute le licenze, incorporate nei lotti 56 , 57 e 58 . Il primo dei tre riguarda la trasformata di Hilbert-Huang , un nuovo metodo per elaborare segnali non lineari, tecnologia che si rivelerebbe molto utile a quelle aziende che operano in settori come controllo e automazione, esplorazione sismica, sviluppo geografico nonché manifatturiero. Il secondo, il lotto 57, comprende licenze e brevetti basati sull’utilizzo di applicazioni GPS nelle navicelle spaziali. L’ultimo lotto comprende le licenze per la tecnologia dei sensori “capaciflector” che consentono di identificare massa e movimento, utili per identificare oggetti e forme di vita.
Tecnologie che di sicuro fanno gola a molti, dai grandi nomi dell’industria alle piccole aziende. Va anche sottolineato come gli esperti del settore abbiano indicato nell’acquisizione di diritti e licenze su queste tecnologie un promettente investimento. In tal prospettiva, l’asta promette di essere un ritrovo di paperoni e aziende dai fatturati con molti zeri. Non a caso il Governo statunitense ha emanato un decreto in cui si chiede al venditore e al banditore di favorire, se possibile , le piccole aziende. L’asta sarà comunque al buio: NASA conoscerà il nome dell’aggiudicatario solo a giochi fatti, per evitare sospetti di combine o di accordi precedenti.
Ma non è ai soldi che l’ente aerospaziale pensa: “Vendere licenze ci permette di veicolare al meglio la nostra tecnologia all’industria” – dichiara Nona Cheeks, portavoce NASA. “Vogliamo che la tecnologia da noi sviluppata e testata sia utilizzata per realizzare prodotti che portino benefici al settore pubblico. Abbiamo il dovere di essere buoni amministratori delle risorse a noi concesse. Se del denaro entrerà nelle nostre casse, lo reinvestiremo in nuovi progetti”.
Vincenzo Gentile