Nel suo sforzo di realizzare un sistema di gestione del traffico aereo dei droni volanti automatizzati, NASA avrebbe investito 500mila dollari in un progetto per il controllo aereo degli UAV commerciali e civili sufficientemente flessibile da poter fare uso di diversi network per il monitoraggio e controllo dei velivoli.
Costruito con il beneplacito della Federal Aviation Authority (FAA), il sistema di NASA può infatti servirsi di radar, satelliti o anche delle torri per le reti di comunicazione cellulari per dirigere – ovviamente in piena autonomia – i droni impedendo collisioni, gestendo le cattive condizioni atmosferiche o anche tenendoli lontano da zone sensibili come la Casa Bianca.
Secondo le indiscrezioni, al nuovo progetto NASA collabora con il carrier americano Verizon, che si è impegnato a implementare il monitoraggio via reti cellulari entro il 2017, e a mettere a disposizione il sistema entro il 2019. Particolarmente interessate alla prospettiva sono fra gli altri Google e Amazon, che non a caso parteciperebbero al progetto di NASA e Verizon.
Mentre l’agenzia spaziale statunitense pensa alla sicurezza e alla gestione del traffico aereo, altrove si registrano brevetti per la ricarica delle batterie (elettriche) degli UAV mentre questi sono ancora in volo. A lavorarci è Boeing e prevede la presenza di stazioni di ricarica distribuite in giro per le città servite dai droni.
Alfonso Maruccia