NASA ha eseguito un nuovo volo di prova per il cosiddetto Low-Density Supersonic Decelerator (LDSD), sistema pensato per affrontare i problemi della decelerazione nella sottile atmosfera di Marte, da utilizzare (almeno in teoria) nel corso delle prime missioni umane verso il Pianeta Rosso.
Il corpo principale di LDSD ha una certa rassomiglianza con un disco volante, a cui è stato collegato un paracadute largo 30 metri e pari a due volte quello usato per far atterrare il rover Curiosity su Marte. Nel nuovo test, l’agenzia statunitense ha trasportato LDSD nell’atmosfera a oltre 36 chilometri di altezza con un pallone aerostatico.
Una volta distaccato il pallone, la sonda ha cominciato la sua caduta a velocità supersonica fino ad attivare il primo stadio del sistema chiamato “supersonic inflatable decelerator” (SIAD), che è servito a ridurre la velocità di discesa fino a Mach 2,5.
A questo punto avrebbe dovuto aprirsi il paracadute, ma qualcosa è andato storto e lo spiegamento è stato solo parziale; prevedibile, infine, l’ ammaraggio rovinoso di LDSD nell’oceano a una velocità poco salutare per l’integrità strutturale dell’apparato.
Reaching Mach 4, #LDSD ‘s SIAD deployed & inflated. Chute deployed, but did not inflate. Wèll study data from this test to learn & improve.
– NASA Technology (@NASA_Technology) 8 Giugno 2015
Secondo quanto sostiene NASA, la scatola nera di LDSD dovrebbe essere sopravvissuta all’ammaraggio, quindi il test non è stato un fallimento completo: ora l’agenzia studierà i dati raccolti durante la discesa per migliorare e correggere gli eventuali errori compiuti nel test.
Alfonso Maruccia