Houston (USA) – Il mondo dell’astrofisica ha applaudito le dichiarazioni con cui nelle scorse ore NASA ha fatto sapere che la travagliata esistenza di Hubble non cesserà nei prossimi due o tre anni ma proseguirà per molto più tempo del previsto, offrendo potenzialità esplorative di primissimo rilievo.
Chi accede al sito dell’agenzia spaziale americana in queste ore non a caso è accolto con la presentazione della nuova missione, ovvero Espandere la visione di Hubble – il ritorno dello Shuttle . Già, perché se nel 2008 il Discovery potrà avvicinare Hubble si deve proprio alla rinnovata fiducia nel programma Shuttle, su cui NASA è tornata ad investire.
Scopo dichiarato della missione è consentire ad Hubble di operare almeno fino al 2013 , anno in cui si spera di poter mandare in orbita il suo “erede”, il James Webb Space Telescope , un apparecchio assai più potente e duttile, capace secondo l’agenzia spaziale di rispondere con più efficienza alle necessità esplorative.
Nel 2008, dunque, Hubble (nella foto) dovrebbe “riconquistare” la sua Wide Field Camera 3 e il Cosmic Origin Spectographer, che dovrebbero consentire agli scienziati che utilizzano il telescopio di sondare le profondità della galassia con maggiore precisione di quanto accada oggi.
Tutti i particolari sulla missione del Discovery sono disponibili a questo indirizzo . Un interessante servizio sull’annuncio NASA è stato pubblicato da BBC .