A distanza di quasi 11 mesi, gli ingegneri della NASA e di AeroVironment hanno completato l’analisi dettagliata dell’ultimo volo di Ingenuity su Marte, scoprendo la causa del crash fatale che ha posto fine alla vita operativa del piccolo elicottero. Intanto, Perseverance è pronto per la quinta campagna scientifica (Northern Rim) nel 2025.
Impatto violento sul terreno
Ingenuity doveva effettuare solo cinque voli sperimentali in circa 30 giorni. Invece ha completato 72 voli in circa tre anni, coprendo una distanza complessiva di circa 17 Km. Con il 72esimo volo del 18 gennaio era prevista solo la valutazione dei sistemi di bordo. L’elicottero doveva raggiungere una quota di 12 metri e scattare alcune foto, senza nessun spostamento orizzontale.
Dopo circa 32 secondi ha toccato la superficie marziana, perdendo il contatto radio con Perseverance. Le comunicazioni sono state ristabilite il giorno successivo. Le immagini ricevute dalla NASA sei giorni dopo hanno confermato il danneggiamento delle eliche. Analizzando i dati raccolti, gli ingegneri della NASA hanno scoperto la causa del crash fatale.
Il sistema di navigazione sfrutta la fotocamera rivolta verso il basso per individuare riferimenti visivi. Il tracciamento del terreno (sabbia) non è avvenuto correttamente (misura sbagliata dell’altitudine), quindi la velocità di discesa era troppo elevata. A causa di beccheggio e rollio, le eliche di Ingenuity hanno toccato il terreno e si sono spezzate. Ciò ha provocato un aumento delle vibrazioni, un’elica è volata via a circa 15 metri e la richiesta eccessiva di potenza ha interrotto le comunicazioni.
Come spiegato a metà aprile, l’elicottero continua però ad inviare dati a Perseverance (meteo e test avionica) una volta a settimana. I dati verranno utilizzati per la progettazione degli elicotteri per la missione Mars Sample Return e per Mars Chopper, un elicottero 20 volte più pesante di Ingenuity che può trasportare apparecchiature scientifiche e coprire una distanza di 3 Km al giorno.