L’incertezza dei finanziamenti e i contrasti tra politica, amministratori e Casa Bianca disegnano per NASA un futuro apparentemente molto lontano dai fasti del passato. Piuttosto difficilmente l’ipotizzata grandeur del ritorno dell’uomo nello spazio esterno, sulla Luna e via via sino a raggiungere Marte sarà ammantata di una bandiera esclusivamente a stelle e strisce, e NASA non potrà che ricorrere a partnership con le altre agenzie spaziali per portare avanti tali ambiziosi obiettivi.
La collaborazione tra le agenzie, d’altronde, è già oggi la norma più che l’eccezione. Prova ne sia il lancio di un razzo russo nel deserto del Kazakhstan con a bordo una crew mista russo-statunitense, destinato a portare in orbita un vascello Soyuz diretto verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il viaggio è andato secondo i piani con tanto di sorrisi via flusso video in tempo reale, pupazzetti svolazzanti in condizioni di gravità zero e i soliti problemi di comunicazione dovuti ai momenti topici del viaggio spaziale.
D’altronde la veneranda Soyuz è già da tempo stata designata come mezzo di trasporto sostitutivo del pre-pensionando programma Shuttle , che terminerà i voli entro questo settembre per finire a raccogliere la polvere nei musei statunitensi in ricordo delle glorie (e le tragedie ) del passato.
E parlando di tecnologie “obsolete” (si fa per dire, visto com’è andata in questo caso), il rover marziano Spirit dovrebbe essere finalmente entrato in fase di ibernazione senza essere prima riuscito a comunicare con la base a terra, una condizione in cui dovrà affrontare l’inverno marziano in attesa di tempi migliori.
Archiviato il vecchio, il futuro di NASA è tutto ancora da stabilire. Michael Griffin, ex-amministratore dell’agenzia appartenente all’era Bush, considera lo smantellamento del Programma Constellation un grosso errore da parte della Casa Bianca, ma i giochi sembrano fatti. Obiettivi come il ritorno sulla Luna e il viaggio dell’uomo verso Marte sono ora appannaggio di ESA , l’agenzia spaziale europea che dice di voler arrivare dove NASA non può più andare (da sola) ed è in “fase B-1” con la progettazione e la costruzione di un lander lunare.
Alfonso Maruccia