Lo scienziato che crede di aver trovato le prove a conferma della panspermia, teoria secondo cui la vita sulla Terra sia giunta da altri pianeti, è stato smentito anche dalla NASA.
Nei giorni scorsi il Journal of Cosmology aveva aperto un dibattito su un proprio articolo scritto dall’astrobiologo Richard Hoover: in esso lo scienziato afferma di aver trovato prove di vita extraterrestre su meteoriti arrivati sulla Terra.
Anche la NASA ha deciso di intervenire nel dibattito e lo ha fatto contraddicendo il suo impiegato (Hoover lavora al Marshall Space Flight Centre che fa capo alla NASA): l’astrobiologo Carl Pilcher, direttore del programma scientifico presso il quartier generale della NASA di Washington, ha dichiarato che “non vi è nessuno nella comunità scientifica, e certamente nessuno in quella che si occupa di analisi dei meteoriti, che ha supportato le sue conclusioni”.
Il dibattito è stato certamente incrementato dall’ appeal avuto online dalla notizia: un microbiologo dell’Università della British Columbia, per esempio, ha detto che nel lavoro di Hoover “ci sono un sacco di cose ma non tanta scienza”, aggiungendo senza mezzi termini che “quando l’ho visto ho avuto i brividi”. Anche gli scienziati consultati da Associated Press hanno criticato l’articolo al centro del dibattito.
Alcuni arrivano anche a metter in dubbio le credenziali di Hoover: ha lavorato, certo, per la NASA, ma non come “astrobiologo”, titolo con cui al momento si accompagna. Inoltre non avrebbe un Ph.D come scritto nella biografia che anticipa l’articolo.
In ogni caso, tra microfratture nei meteoriti e/o la loro contaminazione con l’ambiente esterno, la possibilità di aver effettivamente prove di vita extraterrestre sembra del tutto da rinviare.
Claudio Tamburrino