La proposta di budget per il 2026 presentata dall’amministrazione Trump ha gelato il sangue della comunità scientifica. Sul piatto, un taglio del 20% ai fondi della NASA, che si traduce in ben 5 miliardi di dollari in meno rispetto agli attuali 25 miliardi.
Trump all’attacco della NASA: un taglio da 5 miliardi
A farne le spese, soprattutto la Direzione delle Missioni Scientifiche dell’agenzia spaziale, che si occupa di scienze planetarie, scienze della Terra e astrofisica. Il budget crollerebbe del 50%, da 7,5 a 3,9 miliardi. Nel mirino, progetti di punta come il telescopio spaziale Nancy Grace Roman, gemello di Hubble e James Webb, pronto al lancio nel 2027. E poi, addio al sogno di riportare campioni da Marte e alla missione DAVINCI su Venere. A rischio chiusura anche il Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland, con 10.000 dipendenti sul lastrico.
La direttrice ad interim della NASA, Janet Petro, aveva liquidato le indiscrezioni come “voci non verificate“. Ma un documento trapelato – “Passback” – invece avvalora le preoccupazioni. Secondo esperti e rappresentanti politici, i tagli ipotizzati sarebbero un colpo devastante per l’esplorazione spaziale. Un vero e proprio tsunami per la scienza, che negli ultimi 25 anni ha ottenuto risultati straordinari: dallo studio dei geyser su Encelado, al sorvolo di Plutone, fino all’incredibile volo di Ingenuity su Marte.
La rabbia del Congresso
Il deputato democratico George Whitesides, ex capo dello staff della NASA, non usa mezzi termini su Ars Technica: “Questo taglio massiccio alla scienza della NASA non passerà. Per settimane abbiamo lanciato l’allarme su una riduzione del 50% ai nostri sforzi scientifici di livello mondiale. Ora sappiamo che è vero. Lavorerò con i miei colleghi per chiarire come questo decimerà la leadership americana nello spazio e infliggerà gravi danni ai centri NASA in tutto il paese.”
L’ultima parola spetta alla Camera e al Senato, che hanno il potere di rivedere le raccomandazioni della Casa Bianca. Ma intanto, il sasso è stato lanciato. E il mondo della scienza trema al pensiero di un’America che rinuncia a esplorare le meraviglie del cosmo.