Un report del New York Police Department fa luce su un incremento degli attacchi perpetrati ai danni delle infrastrutture mobile, in primis da coloro intenzionati a ostacolare la diffusione del 5G. Nulla di nuovo, in passato il fenomeno ha interessato anche l’Europa. Il documento ritiene però responsabili delle azioni non più solo i sostenitori delle teorie del complotto, ma anche neonazisti e suprematisti.
Il NYPD sugli attacchi alle infrastrutture mobile negli USA
Citati diversi recenti tentativi di sabotaggio degli impianti gestiti dagli operatori statunitensi. Il caso più serio è quello di Anthony Quinn Warner, 63enne deceduto nel dicembre scorso nel tentativo di far esplodere un sito AT&T a Nashville, in Tennessee. A suo carico non c’erano precedenti penali di rilievo e all’uomo non è stata associata alcuna fede politica.
Secondo l’intelligence del NYPD, gruppi di diversa natura riconducibili all’estrema destra si sono cimentati in operazioni di questo tipo al fine di fomentare una diffidenza generale nei confronti del governo
. In alcune chat Telegram attribuite a neonazisti e suprematisti sono stati captati piani per mettere fuori uso infrastrutture critiche che vanno dai ponti alle ferrovie, dalle reti elettriche alle antenne delle telecomunicazioni.
The Intercept cita inoltre attacchi messi a segno in alcune location di New York, West Virginia e Tennessee tra il 5 e il 6 gennaio, con tempistiche molto ravvicinate e proprio nei giorni che hanno visto andare in scena a Washington l’assalto a Capitol Hill. Un potenziale nesso tra gli eventi è al vaglio di chi si occupa delle indagini.
I disordini non sono più dunque solo conseguenza dei timori di chi vede nel 5G e più in generale nei network mobile una potenziale fonte di problemi per la salute. I siti rischiano di finire nel mirino degli estremisti e di chi appoggia un movimento eversivo.