NBC Universal, dopo aver rotto il fidanzamento con Apple, ha deciso di distribuire i suoi contenuti video in completa autonomia. La strategia autarchica è stata svelata due giorni fa sulle pagine del New York Times, e ha destato non poco scalpore soprattutto considerando le recenti partnership del network statunitense con Hulu.com e Amazon.
NBC Direct sarà operativo dal prossimo ottobre, ma a pieno regime solo da novembre. Permetterà di scaricare gratuitamente sul pc alcune serie televisive e show del palinsesto via cavo di NBC. La fruibilità dei file sarà limitata ad una sola settimana dalla messa in onda sulla tv tradizionale. Quindi, a tutti gli effetti, si tratta di un servizio di noleggio a tempo determinato; per di più castrato da un DRM che consente la riproduzione solo tramite player proprietario su sistemi Microsoft Windows – la versione Mac è ancora in fase di sviluppo, per gli altri OS non è invece dato sapere.
Come ha sottolineato il NY Times, in un articolo pubblicato invece ieri, la nuova strategia di NBC dovrebbe essere considerata come un primo tentativo per rispondere alle rinnovate esigenze dei telespettatori under 30. La fascia di pubblico economicamente più interessante, infatti, predilige un totale controllo sulla fruizione televisiva: decidere quindi quando e dove vedere i programmi, ma anche disporre della possibilità di eliminare la pubblicità. In questo ultimo caso NBC va controcorrente, perché il suo modello di business sarà totalmente basato sugli spot e la pubblicità non si potrà “saltare”. Almeno fino a metà 2008, quando compariranno anche i primi prodotti a pagamento.
Il catalogo autunnale inaugurerà le trasmissioni con: Heroes, The Office, Life, Bionic Woman, 30 Rock, Friday Night Lights, Late Night with Conan ÒBrien e The Tonight Show with Jay Leno. Insomma, prodotti di pregio che dovrebbero garantire un buon ritorno. Secondo Jeffrey McManus , esperto del settore nonché ex Direttore Product Management di Yahoo, invece, l’iniziativa NBC andrebbe considerata negativamente. Sia per l’utilizzo del Windows Media DRM che nega potenzialmente l’accesso a circa il 10/15% dell’utenza statunitense, sia per la data di “scadenza” imposta alla riproducibilità dei file. Per McManus il servizio di noleggio sarà scadente, e al massimo potrà entrare in competizione con Blockbuster, più che iTunes.
Anche Chris Crotty, analista di iSuppli, è convinto che si tratti di una mossa azzardata. “Non si tratta semplicemente di passare da un supermercato ad un negozietto, ma da un’attività specializzata nella vendita di pane ad una specializzata in prodotti ad uso quotidiano. I consumatori hanno già deciso che vogliono i loro contenuti da iTunes”, ha spiegato Crotty.
“Il controllo sui programmi, da parte dei consumatori, è il più grande cambiamento degli ultimi 25/30 nel media business”, ha dichiarato Jeff Gaspin, Presidente di NBC Universal Television Group, come a sottolineare la delicatezza del momento storico. “In base alle nostre ricerche l’83% dei telespettatori preferiscono utilizzare la TV invece che il pc, ma i giovani…”.
Insomma, secondo alcuni osservatori, NBC Direct è un tentativo per guastare la festa a Apple. Magari non subito, ma nel tempo. Quando i network e le major avranno trovato un accordo comune sui sistemi di protezione e i prezzi di listino da applicare al mercato B2B. Quel giorno i possessori dei diritti di copyright – sempre che il sistema licenziatario rimanga tale – potranno decidere sulle sorti del mercato video e di iTunes.
Dario d’Elia