NDS condannata per reverse engineering

NDS condannata per reverse engineering

Il giudice decide per la colpevolezza dell'azienda di Murdoch. Ma la pena comminata è la vera sorpresa. Vietato craccare le password altrui?
Il giudice decide per la colpevolezza dell'azienda di Murdoch. Ma la pena comminata è la vera sorpresa. Vietato craccare le password altrui?

Si è concluso con una sentenza sfavorevole a NDS, la costola di News Corp che si occupa di cifratura per la pay-TV (e non solo), il processo che la vedeva opposta alla sua concorrente statunitense DISH Network. Il giudice, dopo meno di 24 ore di camera di consiglio, ha optato per la tesi proposta dall’accusa, condannando l’azienda controllata dal magnate australiano Rupert Murdoch a risarcire il danno inferto. Una faccenda di smart-card e codici contraffatti.

DISH, tuttavia, non può certo cantare vittoria: il giudice ha sancito che NDS ha effettivamente craccato il sistema di cifratura del concorrente, fatto per altro ammesso dalla stessa azienda britannica, ma ha specificato che si è trattato del reverse engineering e della forzatura di una singola smart-card . Il danno arrecato è dunque di appena 49,69 dollari , a cui andranno sommati mille dollari di indennizzo: totale, poco meno di 700 euro.

Altro che i 900 milioni richiesti da DISH per compensare il danno subito a causa della diffusione su Internet delle chiavi di accesso al suo sistema, episodio che aveva dato il via alla diffusione massiccia di smart-card contraffatte e aveva costretto l’azienda a rivedere e riprogettare l’intero sistema di cifratura.

Per il giudice non ha avuto peso la confessione di Christopher Tarnovsky, descritto dalla accusa come “uno dei due migliori hacker del mondo”, che aveva ammesso di aver ricevuto un bonus economico da NDS per il suo lavoro di cracking. La prima tranche di 20mila dollari era stata nascosta in un dispositivo elettronico spedito al suo indirizzo, e in totale, attraverso un’altra società del gruppo News Corp (la Harper Collins), Tarnovsky avrebbe percepito una retribuzione di oltre 100mila dollari l’anno.

Per il giudice e la giuria, NDS è dunque responsabile di aver studiato e craccato il sistema di DISH ma non di aver diffuso le informazioni necessarie al cracking globale via Internet. Un verdetto che lascia l’amaro in bocca all’azienda statunitense, che sperava in una condanna esemplare, e che invece rassicura quella britannica: “La giuria ha sostanzialmente assolto NDS” spiega un comunicato di NDS stessa, mentre DISH ribadisce che “La giuria ha stabilito che NDS ha violato le leggi federali e della California”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
22 mag 2008
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