Dici motore di ricerca e pensi a Google. Quasi inevitabile considerando il suo strapotere in termini di market share e query processate. Le alternative ad ogni modo non mancano: da quelle già esistenti come Bing, Ecosia e DuckDuckGo alle new entry che si affacciano online proponendo nuovi modelli di business. In quest’ultima categoria rientra di diritto Neeva.
Il progetto Neeva, da veterani di Google
Il nome suonerà nuovo ai più. Si tratta di una startup creata da una coppia di veterani del settore, Sridhar Ramaswamy e Vivek Raghunathan, rispettivamente ex SVP of Ads e VP of Monetization indovinate di quale gruppo? Esatto, Google. Più bello specifico, il secondo dei due ha fatto parte del team al lavoro su YouTube.
L’esperienza maturata con bigG tornerà utile per lanciare un concorrente senza alcuna forma di pubblicità, ma accessibile mediante una formula a pagamento, con modalità del tutto simili a quelle che oggi regolano le piattaforme di streaming o i prodotti software.
We’re excited to announce three technology pioneers are joining Neeva and that we’ve raised an additional $40 million #SeriesB round of investment led by our original investors, @sequoia and @GreylockVC, with @inovia participating. Learn more here: https://t.co/x29u4pMCGp
— Neeva (@Neeva) March 8, 2021
L’abbonamento mensile sarà proposto con un prezzo compreso tra 5 e 10 dollari, ma come convincere gli utenti a pagare per ciò che altrove è gratuito? La risposta arriva direttamente da Ramaswamy.
A volte ci scherzo su con le persone. Dico loro che tutti noi paghiamo per l’acqua che esce dal nostro rubinetto, senza dar peso alla cosa. Sapete perché? È un prodotto a basso prezzo e di qualità elevata. Perché i servizi online non potrebbero funzionare allo stesso modo?
Dopotutto, se Spotify, YouTube Music e altri competitor continuano a convincere ogni mese una parte dei loro iscritti a mettere mano al portafogli pur proponendo anche una formula gratis con pubblicità, perché la dinamica non dovrebbe poter essere replicata nel campo delle ricerche?
Ad oggi il servizio non è ancora online, ma sul sito ufficiale trova posto un modulo in cui inserire il proprio indirizzo email per partecipare alla fase di test non appena disponibile. L’idea piace, almeno agli investitori, tanto da aver chiuso un nuovo round di finanziamento da 40 milioni di dollari. Fino ad ora sono stati raccolti 77,5 milioni e la realtà è al momento valutata circa 300 milioni.
Doveroso ricordare che l’idea proposta da Neeva non rappresenta una novità assoluta. Farà altrettanto anche Brave, software house responsabile del browser omonimo, che a tale scopo di recente ha annunciato l’acquisizione del motore Tailcat.