Una Lolita virtuale per stanare i pedofili su Internet, nell’algoritmo sviluppato da un gruppo di ricercatori spagnoli all’ Universidad de Deusto . Soprannominato Negobot, il programma sperimentale illustrato dall’ateneo iberico riesce a simulare il tono discorsivo di una minorenne e, basandosi sulla teoria dei giochi per ribattere, promette di individuare un potenziale predatore sessuale .
La polizia basca ha già mostrato grande interesse verso il programma dei ricercatori di Deusto, diretto all’implementazione negli ambienti elettronici delle chat e delle principali reti sociali. L’efficacia di Negobot risiede nello sfruttamento della teoria dei giochi – scienza matematica che studia le situazioni di conflitto ricercandone soluzioni competitive e cooperative tramite modelli – per smascherare le reali intenzioni dell’interlocutore.
In particolare , l’algoritmo spagnolo riesce a districarsi attraverso sette livelli conversazionali, a partire da un livello zero dove l’interazione resta assolutamente neutrale. Con l’avanzare dei dettagli – un predatore sessuale può nascondere le sue reali intenzioni per giorni e giorni – Negobot riesce a passare di livello per la costruzione di un profilo psichico e comportamentale dell’interlocutore. ( M.V. )