76 anni suonati (letteralmente) e un segno indelebile lasciato nel percorso d’evoluzione della musica rock, Neil Young non sembra avere alcuna voglia di mettere da parte le questioni di principio nel nome del profitto. Il cantautore ha formalmente chiesto a Spotify di eliminare la sua immensa produzione dalla piattaforma, composta da più di 40 album in studio e oltre una dozzina dal vivo, senza contare i singoli.
Spotify: Neil Young e lo scomodo podcast di Joe Rogan
Il motivo non è da ricercare nella ormai ben nota allergia allo streaming (la qualità dell’esperienza di ascolto non è ritenuta all’altezza), bensì alla vicenda che di recente ha visto il servizio finire al centro di un’accesa discussione legata al fronte No Vax. Il suo podcast più seguito, quello condotto dal commentatore e comico Joe Rogan, ha infatti concesso spazio a esponenti del mondo cospirazionista e a coloro palesemente schierati contro le campagne di somministrazione dei vaccini anti-COVID.
La netta presa di posizione è stata messa nero su bianco in una lettera comparsa sul sito ufficiale dell’artista. Il messaggio risulta ora rimosso, ma la veridicità è stata confermata dal manager Frank Gironda. Ne riportiamo di seguito un estratto in forma tradotta.
Lo sto facendo perché Spotify sta diffondendo false informazioni a proposito dei vaccini, potenzialmente causando la morte di chi crede alla disinformazione da loro amplificata. Per favore, agite immediatamente, oggi, e tenetemi informato delle tempistiche.
Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo, il catalogo di Neil Young risulta ancora integralmente disponibile e accessibile per lo streaming su Spotify, dal primo lavoro in studio omonimo datato 1968 al più recente Homegrown del 2020.
The Joe Rogan Experience non può essere etichettato come un podcast qualsiasi, Si tratta del più ascoltato al mondo su Spotify lo scorso anno, stando alle classifiche ufficiali Wrapped 2021 condivise a dicembre della piattaforma.