Nell'arena iTunes uccide RealPlayer

Nell'arena iTunes uccide RealPlayer

Nel 2006 il player Apple scalzerà il rivale dal ranking mondiale dei software multimediali più utilizzati. Il leader del settore rimane, per ora incontrastato, Windows Media Player
Nel 2006 il player Apple scalzerà il rivale dal ranking mondiale dei software multimediali più utilizzati. Il leader del settore rimane, per ora incontrastato, Windows Media Player


Roma – Il confronto nel settore dei player multimediali è quanto mai acceso, ma l’unico vero vincitore – secondo gli ultimi dati raccolti da Nielsen/NetRatings – continua ad essere Apple iTunes . Negli ultimi tre anni il numero dei suoi utenti è triplicato, raggiungendo nello scorso gennaio quota 28,7 milioni.

Chi è rimasto “al palo” è RealNetworks RealPlayer , che praticamente ha mantenuto inalterata la sua base di 28,6 milioni di aficionados negli ultimi anni. Le statistiche indicano che a metà 2006 si assisterà al fatidico sorpasso: i grafici non mentono, iTunes macina utenti mese per mese.

Il buon vecchio Apple QuickTime si mantiene sui 12,8 milioni utenti, ma le previsioni lo vedono in caduta libera per quanto riguarda il gradimento online. Il confronto serio a questo punto, per Apple, è con il leader incontrastato, ovvero Microsoft Windows Media Player , che dall’alto dei suoi 71,1 milioni utenti potrebbe non preoccuparsi più di tanto di cosa avviene nelle altre posizioni del ranking mondiale.

L’unico fronte fastidioso per l’azienda di Redmond è quello legato ai tempi di streaming medi spesi dagli utenti. Apple grazie alla sua offerta riesce a tenere incollati ai display i suoi utenti per circa un’ora e 50 minuti al giorno; Microsoft e RealNetworks solo 45 e 46 minuti rispettivamente.

Insomma iTunes si dimostra più produttivo di tutti i diretti competitor, malgrado le limitazioni riguardanti il trasferimento dei contenuti audio – compatibile con la sola linea iPod. Per quanto riguarda le statistiche dei cosiddetti player alternativi, come Winamp o VLC , Nielsen/NetRatings non ha fornito alcun dato, giustificata probabilmente dal fatto che la loro audience è decisamente più contenuta.

La società di ricerca statunitense sostiene che il podcasting stia tirando la volata a iTunes, anche se al momento non si dimostra certamente la voce di entrata più importante. Insomma, Apple fino ad ora non ha sbagliato una mossa e l’orizzonte per la sua piattaforma sembra sgombro da nuvole o fortunali; sempre che il governo francese non ridimensioni il peso delle tecnologie DRM, con dirette conseguenze su iTunes.

Dario d’Eliaa

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Pubblicato il
21 mar 2006
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